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Ubriaca, percorre con l’auto
l’isola pedonale di Falconara

CONTROLLI - Nei guai una 37enne residente fuori regione: è stata denunciata per guida in stato d'ebbrezza

L’Opel sull’isola pedonale

 

La trovano nell’isola pedonale di via Bixio al volante di una Opel Corsa, con un tasso di alcol nel sangue di un grammo per litro, il doppio del limite consentito per potersi mettere alla guida. Sfortunata la vigilia del Primo Maggio per una 37enne di fuori regione, sorpresa dalla polizia locale di Falconara nella serata del 30 aprile. La donna è stata denunciata per guida in stato di ebbrezza, le è stata ritirata la patente ai fini della sospensione da parte della Prefettura ed è stata sanzionata per transito vietato per un importo di 87 euro. La giovane ha dovuto parcheggiare l’auto poco distante dal luogo del controllo e raggiungere a piedi la casa di suo padre, dove ha detto che si sta trasferendo. Più salate le sanzioni elevate poco prima alla fermata dell’autobus davanti alla stazione ferroviaria, dove sono state sorprese due ragazze di 25 anni di Chiaravalle. Agli agenti hanno riferito di essere state a trovare il fidanzato di una delle due, in violazione delle norme per il contenimento del contagio. Per entrambe sono scattate sanzioni di 400 euro. Sempre alla fermata davanti alla stazione, nel pomeriggio del 30 aprile, per lo stesso motivo sono stati sanzionati due residenti di Senigallia che aspettavano il bus per rientrare a casa. Agli operatori della polizia locale hanno riferito di aver fatto spesa in un alimentari del centro, una giustificazione non sufficiente per uscire dal Comune di residenza. È andata peggio a un giovane di 23 anni originario del Mali residente a Jesi, intercettato poco dopo alla stessa fermata, che ha sostenuto di aver raggiunto Falconara per chiedere un prestito a un amico. Oltre a essere sanzionato per 400 euro per violazione delle norme anti contagio, il giovane è stato denunciato per aver fornito false generalità e per aver inizialmente detto agli agenti di aver perso il permesso di soggiorno. Quando gli è stato detto che sarebbe stato accompagnato in Questura per il fotosegnalamento, il 23enne ha Infatti ammesso di chiamarsi con un altro nome e ha finalmente esibito il documento.

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