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Banda delle carte d’identità: sette in manette
Furti a Sirolo e Senigallia

L'OPERAZIONE che ha portato a smantellare il gruppo ritenuto responsabile di 22 colpi in tutta Italia è stata portata a termine grazie alle indagini dei carabinieri di Numana e dei colleghi della Compagnia di Osimo dopo i raid del 20 agosto 2019 nella Riviera del Conero e del 22 gennaio scorso sulla Spiaggia di Velluto. Sottratte circa 1.200 documenti e beni per un valore complessivo di 50mila euro

Caserma di via Saffi: mezzi dei carabinieri della Compagnia di Osimo (foto d’archivio)

 

Le indagini erano iniziate dopo il furto perpetrato all’interno del Comune di Sirolo, nella notte del 20 agosto 2019, durante il quale i malviventi, dopo aver forzato tre casseforti e varie scrivanie, erano riusciti ad asportare equipaggiamenti in dotazione alla polizia municipale. Nel Comune di Senigallia invece la banda era riuscita ad entrare lo scorso 22 gennaio, riuscendo solo a impossessavano di denaro contenuto nel distributore di bevande. Nella mattinata odierna, in provincia di Napoli, a Somma Vesuviana, Cercola, Sant’Antimo e quartiere Ponticelli di Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Osimo, con la collaborazione dei reparti dell’Arma competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di sette persone di origine partenopea, emessa dal Gip del tribunale di Ancona Carlo Masini, su richiesta del sostituto procuratore Ruggiero Dicuonzo. I sette sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di 22 furti pluriaggravati in danno di uffici comunali, esercizi commerciali e agenzie di servizi, in concorso, di cui 5 tentati commessi nelle province di Ancona a Sirolo e Senigallia, di Pesaro-Urbino a Mondolfo, de L’Aquila a Pescina, di Avellino a Montella, di Benevento a Limatola, di Arezzo a Sansepolcro], di Bari a Bitetto, di Caserta a Caiazzo,Trentola-Ducenta, di Salerno e di Napoli (12 furti in totale), nonché per quattro indagati anche del reato di ricettazione.

L’inchiesta, condotta dalla Stazione Carabinieri di Numana, diretta dal maresciallo Alfredo Russo, e’ durata sei mesi ed ha permesso di far emergere un fenomeno criminale registrato nel Centro e Sud del territorio nazionale. In un arco temporale assai ristretto era stata messa a segno una serie di furti in danno di uffici comunali, esercizi commerciali e agenzie di servizi, da parte di un gruppo di soggetti, gli odierni arrestati più altri 5 indagati in stato di libertà, tutti radicati nella provincia partenopea, accomunati da analoghe se non identiche modalità realizzative. Il modus operandi messo in atto durante il furto di Sirolo aveva posto l’attenzione dell’Arma numanese su un gruppo di malviventi che prediligeva questa fenomenologia criminale. Nel periodo successivo al colpo della Riviera del Conero, gli uffici comunali di cittadine del Centro-Sud Italia, nonché esercizi commerciali, agenzie assicurative e di servizi, venivano depredati di carte d’identità, denaro, strumenti e altri generi di beni, non prima di aver neutralizzato con estrema scaltrezza e professionalità i sistemi di allarme e di videosorveglianza, ovvero attuando l’effrazione di porte anche blindate, finestre e serrande.

Da destra, il maggiore Luici Ciccarelli, comandante della Compagnia carabinieri di Osimo con il maresciallo Alfredo Russo, comandante della Stazione carabinieri di Numana

La serialità delle condotte delittuose, sottratte circa 1.200 carte d’identità e beni per un valore complessivo di 50mila euro, la meticolosità dei preparativi riguardante la composizione degli esecutori, gli stratagemmi e le precauzioni adottate per non destare sospetti di terzi, hanno evidenziato agli uomini del maggiore Luigi Ciccarelli, comandante della Compagnia carabinieri di Osimo, un preciso programma criminoso teso a realizzare illeciti profitti evidentemente necessari ai singoli componenti del gruppo per la loro sopravvivenza, e non solo, attesi il loro stato di nullafacenza ed al contempo il possesso di beni voluttuari. Alcune delle carte d’Identità trafugate dalla banda sono state reimpiegate nel circuito dell’immigrazione clandestina.

Infatti, dall’attività d’indagine è emerso che: il 17 settembre 2019, in Grecia, tre cittadini siriani sono stati tratti in arresto per il possesso di quattro carte d’identità asportate dal Comune di Montella; il 26 settembre 2019, sempre in Grecia, cittadini sudanesi e iracheni sono stati trovati in possesso di 7 carte d’identità asportate dal Comune di Bitetto. E ancora il 13 gennaio 2020, presso l’aeroporto di Fiumicino, personale della Polizia di frontiera controllava un cittadino siriano in possesso di un documento identificativo asportato dal Comune di Mondolfo; il 23 gennaio 2020, presso il casello autostradale A/14 di Fano, gli inquirenti sequestravano arnesi da scasso e chiavi alterate, occultati all’interno del portabagagli di una Fiat 500 con a bordo 4 degli indagati, verosimilmente in trasferta per l’ennesimo furto da compiere. Il gruppo intratteneva innumerevoli contatti con ricettatori extracomunitari ai quali vendere le carte d’identità in bianco rubate.

In ordine cronologico i furti verificati e accertati sono avvenuti nel centro sud Italia. Il 20 agosto 2019, a Sirolo veniva rubato un un casco in dotazione alla Polizia municipale e la somma di 10 euro; il 2 settembre 2019, a Caiazzo, il furto aggravato veniva messo a segno in danno del Comune, durante il quale asportavano la somma di 2.515 euro in contante ed un hard disk. Il 4 settembre 2019, a Montella, nuovo furto aggravato in danno del Comune, durante il quale asportavano 91 carte d’Identità in formato cartaceo, in bianco, e la somma di 2.150 euro in denaro contante; il 1 settembre 2019, la storia si ripeteva a Limatola in danno del Comune dove asportavano la chiave di una cassaforte. Il 15 settembre 2019, a Sansepolcro, in Comune sparivano 4.485 euro in denaro contante e due medaglie in argento, il 25 settembre a Bitetto (BA), sempre in Comune veniva denunciato il furto di 197 carte d’Identità in bianco, 35 carte d’identità elettroniche già intestate e 4 smart card nominative per il rilascio delle stesse, nonché la somma di euro 77,00 in denaro contante. L’11 ottobre 2019, a Sala Consilina, è stato denunciato il furto aggravato in danno del Comune di due marche da bollo e denaro contenuto nel distributore di bevande, per un valore complessivo non quantificato; il 23 ottobre a Battipaglia, il tentato furto aggravato fallito in danno del Comune, mentre 19 dicembre 2019, a Mondolfo, il furto aggravato in danno del Comune, andava a segno e fruttava agli autori 648 carte d’Identità in formato cartaceo, in bianco, e la somma di 30 euro circa in denaro contante. Il 30 dicembre 2019, a Postiglione, veniva consumato un furto aggravato in danno del Comune, durante il quale asportavano un numero imprecisato di carte d’Identità in formato cartaceo, in bianco, e la somma di euro 565 circa in denaro contante; il 31 dicembre 2019, a Pescina, nuovo furto aggravato in danno del Comune, durante il quale asportavano la somma di 24 euro in denaro contante. Quest’anno le scorribande sono iniziate da Castellammare di Stabia lo scorso 4 gennaio quando, durante il furto aggravato in danno del Comune, spariva un server installato nell’impianto di videosorveglianza; 14 gennaio, a San Marzano di Nola, nuovo furto aggravato in danno del Comune, durante il quale asportavano 206 carte d’Identità in formato cartaceo, in bianco, e la somma di 1.140 euro in denaro contante ed il 15 gennaio 2020, a Bacoli, è invece fallito il tentato furto aggravato in danno del Comune. Il gruppo si rimetteva in azione il 16 gennaio a Torre del Greco, portando a termine un furto aggravato in danno di un laboratorio analisi cliniche, dove spariva la somma di euro 3900 euro in denaro contante.

Il 22 gennaio a Senigallia veniva perpetrato il furto aggravato in danno del Comune, ove si impossessavano di denaro contenuto nel distributore di bevande, non quantificato; il 29 gennaio a Siano, nuovo furto aggravato in danno di un Minimarket, dove si impossessavano della somma di 80 euro in denaro contante. Gli ultimi 5 furti accertati, prima del lockdown, sono stati messi a segno a febbraio 2020: quello del 1 febbraio a Sicignano degli Alburni, a Marigliano (8 febbraio) e a Santa Maria a Vico (13 febbraio) sono falliti mentre sono andati a segno quelli di Trentola Ducenta (6 febbraio) in danno di un’agenzia di servizi per 190 euro ed un assegno dell’Ente Poste, e di Pomigliano d’Arco (15 febbraio) in danno di un esercizio commerciale, dove venivano rubati 8 personal computer, 2 Macbook della Apple, 5 chitarre e 5 controller, del valore complessivo di euro 20mila. Quattro degli indagati sono stati perseguiti anche per il reato di ricettazione, perché trovati in possesso di beni asportati dall’interno del negozio di Pomigliano d’Arco, durante la notte del 15 febbraio scorso non avendo preso parte al delitto.

(ultimo aggiornamento alle ore 12.45)

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