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Arretramento della ferrovia,
piace a Falconara
l’idea del ministro Franceschini

IL PROGETTO rivoluzionario di realizzare una pista ciclabile sul versante adriatico «è una battaglia giusta e da sostenere» osserva Clemente Rossi

Clemente Rossi

 

 

«Da tempo Falconara parla di arretramento ferroviario e tutti ridono. Ride Ancona, ride Senigallia. Anche ultimamente, quando abbiamo battagliato contro lo sciagurato progetto del Muro (che, non tramontato ma in standby, continuiamo a controllare Rfi pronti a contrastarlo) chi non taceva parlava di “fantasie” e di “progetto irrealizzabile”. Fino a ieri, almeno. “Da Pesaro a Termoli c’è una vecchia linea ferroviaria che danneggia 500 chilometri di costa passando a pochi metri dal mare. Proviamo a pensare a un’alta velocità spostata all’interno, a fianco dell’autostrada, che attraversi tutti gli aeroporti da Bari a Bologna e la vecchia linea che diventa la più lunga e incredibile ciclabile d’Europa sul mare, cucendo tra loro decine di località balneari”». Non lo dice il sindaco di Falconara, Stefania Signorini, e non lo dice nemmeno Clemente Rossi. Le parole sono del ministro Dario Franceschini che, oltre a essere ministro, è uno dei big del Partito Democratico alla guida – finora – della Regione Marche e, per quel che ci riguarda, dei nostri vicini di casa costieri.«Un’uscita – sottolinea Clemente Rossi – che non è sfuggita al sindaco di Pesaro Matteo Ricci (altro dem del giro dei dem che contano) che ha subito rilanciato immaginando la “ciclabile più lunga d’Europa” e si è detto “pronto, come sindaco, a riprendere e rilanciare la battaglia”. Noi da Falconara saremo al loro fianco perché è un’istanza che portiamo avanti da tempo e che non abbiamo mai abbandonato nonostante lo scetticismo generale. In questo clima di rinnovato coraggio chiediamo dunque al ministro Franceschini di darsi da fare e, lavorando con la collega De Micheli, di proporre al Governo questo progetto rivoluzionario. È un ministro di questo Governo non uno che parla dal bar. Ha a sua disposizione tutti gli strumenti politici per avviare una rivoluzione più che attesa. Blocchi gli attuali lavori del bypass annullando la delibera del Cipe e faccia convogliare quei fondi in questo grande piano strategico che riguarda tutto l’Adriatico. Il collegamento diretto della linea ferroviaria Adriatica con la Romana si farà comunque ma, come abbiamo sempre chiesto, all’interno dell’arretramento complessivo della ferrovia. Per noi significherà, oltre che consentire al meglio il passaggio della Ciclovia Adriatica, di aprire la città al suo mare. A Falconara non siamo per i sorrisi di circostanza. Siamo per le battaglie giuste. E stavolta stiamo con Franceschini e Ricci».

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