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Whirlpool riorganizza
il settore sviluppo e ricerca:
la Fiom chiede confronto

FABRIANO - La comunicazione dell'azienda di un aggiornamento strutturale dei costi fissi con riduzione del 15-20% a livello globale, suscita forti preoccupazioni ai rappresentanti sindacali per le possibili ripercussioni occupazionali

 

 

 

Whirlpool si riorganizza ancora e stavolta il settore da rimodulare sembra essere quello dello sviluppo e della ricerca. Una prospettiva che mette in allerta alcune strutture operative anche a Fabriano e che spinge la Fiom ha chiedere un nuovo tavolo nazionale di confronto. «Le azioni messe in campo dalla Multinazionale americana per far fronte allo sconvolgimento causato dalla pandemia,-spiega la segreteria della Fiom di Ancona – questa volta coinvolgeranno tutti le regions mondiali: la Whirlpool annuncia la riorganizzazione globale del Gpo (Global Product Organization ). L’ente globale di sviluppo e ricerca è sempre stato considerato strategico e sul territorio di Fabriano interessa alcuni enti dello stabilimento di Melano e gli uffici di Via Lamberto Corsi e di Via Campo Sportivo, che fino ad oggi erano scampati alle operazioni di riduzione degli organici e che invece sono sempre risultati i segmenti aziendali più strategici. La comunicazione di un aggiornamento strutturale dei costi fissi con riduzione del 15-20% a livello globale, suscita sicuramente forti preoccupazioni in quanto è probabile che una parte di questi ricadono poi sul personale, con conseguenti ripercussioni occupazionali anche in tutta l’area Emea, compresa l’Italia. Sono quindi prevedibili azioni simili anche sugli altri enti e nel resto dell’azienda in generale».

La Fiom di Ancona esprime profonda preoccupazione «per le ricadute che il ridimensionamento del settore Sviluppo e Ricerca potrà avere su tutte le altre funzioni e sugli stabilimenti. Si rendono indispensabili scelte in contro tendenza con quelle fatte fino ad oggi che tengano conto del valore aggiunto che possono dare professionalità qualificate e non solo considerare il lavoro come un semplice costo fisso. L’enorme quantità di soldi pubblici che saranno stanziati dal Governo devono vincolare le Imprese a rimanere in Italia, senza che sia permesso alle Multinazionali di continuare a depauperare il patrimonio industriale del Paese. E’ indispensabile riprendere al più presto la discussione – chiude il comunicato stampa – a livello nazionale con la presenza del Governo per la vertenza di gruppo ed aprire subito un confronto su tutto il settore dell’Elettrodomestico, esposto pesantemente alla crisi derivante dall’emergenza sanitaria, che rischia di diventare emergenza industriale, occupazionale e sociale».

 

Whirlpool, Fim, Fiom e Uilm: «Urge un confronto»

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