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La prima campanella dopo 6 mesi:
«Il ritorno a scuola? Strano ma bello
Dura la ricreazione in aula» (Foto)

ANCONA - Oltre 8mila gli studenti che questa mattina sono tornati sui banchi di scuola dopo la pausa forzata causata dal Covid. In quasi tutti i plessi ingressi scaglionati, ma non sempre è stato possibile mantenere la distanza. «E' tutto nuovo, dobbiamo abituarci. Mancava il contatto con compagni e professori»

L’ingresso degli studenti al Rinaldini

di Federica Serfilippi (foto di Giusy Marinelli)

«Il ritorno sui banchi? Bello, ma non si può fare quasi nulla. Dobbiamo abituarci alle nuove regole». Zaino in spalla, il sorriso celato dalla mascherina e un po’ di smarrimento negli occhi degli studenti anconetani che oggi hanno affrontato il primo giorno di scuola, quello dettato e rivoluzionato dalle normative anti-Covid. Il suono della campanella ha avuto un sapore diverso rispetto allo scorso anno. In mezzo, ci si è messa l’emergenza pandemica che a giugno ha fatto terminare la scuola con le lezioni virtuali. 

Savoia-Benincasa

Questa mattina è tornata la presenza e il contatto – seppur a distanza – con i compagni di classe e i professori. Forse, l’aspetto che più mancava agli studenti. «Tornare – dicono Rossella Pizzichini ed Edie Beeuwwkes dell’ultimo anno del Liceo Classico Rinaldini – è stata un sensazione un po’ strana. Bisogna abituarsi a dover rimanere quasi sempre in classe. La ricreazione in aula è dura: pensavamo che almeno nei corridoi si potesse stare. Avere i banchi staccati dà la sensazione di dover affrontare una verifica perenne. Non ci si possono passare le cose tra di noi. Quindi, è un po’ tosta». Ogni classe ha un ingresso e un’uscita preferenziale per evitare il più possibile l’effetto assembramento. «Ma poi – affermano ancora Rossella ed Edie – all’uscita eravamo tutti ammassati. Alla faccia delle norme anti-Covid». La campanella è suonata alle 12. Ed effettivamente, si è assistito un po’ all’effetto fiumana: in pochi secondi il cortile del liceo e le strade sottostanti sono state invase dagli studenti. Del resto, anche in attesa di entrare è inevitabile e naturale la formazione di gruppetti. «Tornare in presenza per gli studenti e gli insegnati – dice Dennis Macchi, ultimo anno del Liceo Musicale – è un’ottima cosa. La didattica a distanza, in alcuni casi, ha portato a tante difficoltà. Dei ragazzi sono stati penalizzati più di alti e magari hanno ‘preso’ delle materie a fine anno. Mancava il contatto con i professori e i compagni, ritrovarsi insieme è stato bello, ma comunque un po’ strano perchè dobbiamo abituarci alle nuove regole: per esempio, per andare in bagno, si può uscire solamente una volta». Un gruppetto di ragazze appena uscito dal Rinaldini: «Non si può fare niente, bisogna fare attenzione a tutto. E’ dura, ma meglio di niente». Ingressi scaglionati al Savoia-Benincasa dove, nei due plessi, è stata anche misurata la temperatura ai ragazzi al momento dell’entrata. Una precauzione in più, dato che – secondo la direttiva ministeriale – la temperatura va misurata a casa. Fronte trasporti: inevitabilmente, l’apertura delle scuole ha portato a congestionare in alcuni punti il traffico della città. In via Martiri della Resistenza, dopo le 12, alla fermata del bus era presente un addetto Conerobus per dare indicazioni agli studenti e ricordare l’uso obbligatorio della mascherina all’interno dei mezzi. Sono 31 le corse urbane in più, decise in base alla norma che prevede la capienza massima all’80%.

L’uscita del Rinaldini

Rinaldini

L’ingresso del plesso Benincasa

Savoia-Benincasa

La preside Rucci

Rinaldini

Via Martiri della Resistenza con operatore Conerobus

Rinaldini

Via Martiri della Resistenza

Savoia-Benincasa

Liceo Artistico Mannucci

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