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Il dottor Bisonni presenta Marcangolo:
«Tutte le novità in campo oncologico»
Interverrà anche il viceministro Sileri
La videointervista

FERMO - Il primario di oncologia: "Il convegno sarà un'occasione per rendere ancora più coesa la comunità oncologica, il Covid uno tsunami che ha rivoluzionato le nostre abitudini, ma ci siamo adeguati"

 

E’ intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di Radio Fermo Uno, intervistato da Giorgio Fedeli, vicedirettore di Cronache Fermane e Radio Fermo Uno, il dottor Renato Bisonni, direttore dell’UOC di oncologia di Fermo, per presentare la dodicesima edizione del convegno Marcangolo.

Una creatura, l’appuntamento, ideata insieme alla prof.ssa Rossana Berardi, direttore della clinica oncologica dell’Univpm, azienda ospedaliero universitaria Ospedali riuniti di Ancona. Due giorni, il 27 e 28 novembre, per un meeting multidisciplinare, con una sessione, “Marcangola”, dedicata alle associazioni di volontariato. L’apertura con il convegno medico in webinar.

“Rinnoviamo l’appuntamento col congresso di oncologia che fa il sunto dell’ultimo anno ed esplora le novità in ambito clinico – spiega il dottor Bisonni – Questo è un anno particolare, inutile rimarcarlo, ma la ricerca scientifica non si è fermata, tutt’altro. Andremo a sviscerare le diverse novità. Parliamo di una serie enorme di malattie, ciascuna con una diversa terapia e dei farmaci targetizzati. Basti pensare che solo per il tumore al polmone oggi abbiamo 15 target diversi”.

La prof.ssa Rossana Berardi e il dott. Renato Bisonni

Il congresso sarà anche una nuova opportunità per rafforzare “una cultura comune degli oncologi di tutte le strutture marchigiane. Credo – aggiunge Bisonni – che Marcangolo abbia contribuito a rendere più forte la nostra comunità oncologica. Quest’anno siamo andati oltre le Marche, chiamando eccellenze anche da fuori regione. Ci racconteranno la loro esperienza figure di primo piano dell’INT di Milano e dell’ospedale Pascale di Napoli. Parteciperà anche la Regione, con l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, avremo i direttori di Torrette, Marche Nord, Inrca ed Asur. Si collegherà da Roma anche il viceministro della salute Pierpaolo Sileri”.

Fondamentale, secondo il primario di oncologia, che “si sia sviluppata una cultura comune. Questa terribile pandemia ha avuto almeno il merito di portarci ad utilizzare molto di più la tecnologia. Non c’è bisogno di spostarsi, se nella struttura ospedaliera più vicina al domicilio si hanno gli stessi servizi e si applicano le stesse linee guida. Spesso ci capitano pazienti delusi che se ne sono andati fuori regione, ma poi non sono stati arruolati per il protocollo di una determinata cura. Questo non accade se ci si rivolge ai medici del territorio, che possono indirizzare i pazienti nel protocollo sperimentale adatto. Ma teniamo conto che il 7% dei pazienti può rientrare nei protocolli di studio, per gli altri si adoperano le terapie tradizionali, che sono tante”.

Fiducioso, il dottor Bisonni, anche perchè “tra l’oncologia di 20 anni fa, quando ho iniziato ad esercitare, e quella di oggi, c’è la differenza di una rivoluzione industriale. E’ cambiato davvero tutto. Oltre al convegno tra medici, nella seconda giornata andremo a dialogare con l’associazionismo. Questa è la parte che nelle precedenti edizioni ci ha dato più soddisfazione. Ci sono solo nelle Marche 50 Onlus che lavorano nel settore oncologico. Marcangola fa da cappello per mettere in rete le loro esperienze e facilitare il confronto e la comunicazione tra realtà operanti nello stesso campo”.

Non può mancare, nell’anno drammatico del Covid, una riflessione sulla pandemia. “La prima ondata – commenta il dottor Bisonni – è stata uno tsunami che ha abbattuto tutte le nostre certezze. Io ho sempre cercato nel lavoro di abbattere le barriere, si pensi che sono abituato in reparto a non indossare il camice, tolgo i simboli per accorciare la distanza con i pazienti. Tutto questo ovviamente non è stato più possibile con il Covid, ci siamo dovuti abituare ad indossare rigorosi dispositivi di protezione, non abbiamo potuto più dialogare con le famiglie dei pazienti, non c’erano più i caregiver, i pazienti faticavano persino a riconoscere il medico, sotto mascherina e altre coperture. In questa seconda ondata abbiamo preso di più le misure, il distanziamento c’è sempre, anche se ci siamo abituati un po’ di più a rapportarci con i malati”.

Marcangolo si potrà seguire in diretta sulla pagina Faceboook di Oncologia Marche e su Radio Fermo Uno.

Marcangolo, infatti, ha come principale obiettivo quello di stilare annualmente un bilancio sulle novità scientifiche, sociali, cliniche e relazionali nell’approccio con il malato oncologico. Ma l’evento, ideato, si diceva, dalla professoressa Rossana Berardi, direttore della Clinica Oncologia Univpm, Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, e dallo stesso Renato Bisonni, Direttore dell’Uoc di Oncologia medico-ospedaliera dell’Ospedale Murri di Fermo, quest’anno si arricchisce di approfondimenti clinico-sociali legati inevitabilmente alla pandemia da Covid. Colonna portante dell’evento, sulla scia dei successi riscossi nelle passate edizioni, è il meeting multidisciplinare (27 novembre) con tutti i professionisti che si trovano quotidianamente a contatto con i malati oncologici. Ma c’è anche dell’altro, molto altro, si diceva, per una due giorni (27 e 28 novembre) multidisciplinare e multisettoriale, dalla sessione riservata associazioni di volontariato e di pazienti e del personale sanitario delle oncologie, alle linee guida tracciate dalla professoressa Rossana Berardi, che fanno delle Marche una regione all’avanguardia nel continuità omogenea delle cure del paziente oncologico, commisurate al massimo contenimento del contagio da Covid-19.
La due giorni targata Marcangolo si aprirà con il Convegno, in webinar, che verrà presentato dalla professoressa Berardi e dal direttore Bisonni, anime da sempre del Marcangolo.
Nel Convegno verranno affrontati, con i maggiori esperti del settore, i tumori della mammella, quelli urologici, quelli del tratto gastro-intestinale, i ginecologici, i tumori rari e quelli polmonari, e le terapie del supporto per poi concludere con un approfondimento sull’oncologia ai tempi del Covid. L’iscrizione è gratuita e potrà essere effettuata online all’indirizzo www.congressare.it nella sezione Eventi ProECM. Sono riconosciuti, previo questionario, 8 crediti ECM (numero massimo 100 partecipanti) a medici chirurghi, farmacisti, biologi, infermieri e psicologi. Al termine del Convegno è prevista una “tavola rotonda” sulla presa in carico del paziente oncologico a cui parteciperanno il Vice Ministro Sileri, i vertici delle istituzioni sanitarie marchigiane e le figure apicali di due centri di eccellenza nazionali (INT di Milano, appunto, e Pascale di Napoli), la Facoltà di Medicina Univpm, e il segretario generale di Cittadinanzattiva. Invitati a partecipare anche il Presidente della Regione Marche e l’Assessore regionale alla Salute. Il convegno prevede anche il coinvolgimento attivo delle associazioni di volontariato e di pazienti e del personale sanitario delle oncologie e proseguirà il giorno seguente, il 28 novembre, con una sessione dedicata proprio alle associazioni e agli infermieri. Ma non finisce qui. La Prof.ssa Berardi ha anche elaborato delle raccomandazioni e indicazioni rivolte ai pazienti oncologici, condivise con i Direttori delle Oncologie Marchigiane e inviate ai vertici regionali. Il documento di indicazioni operative per le oncologie marchigiane, che è stato redatto e condiviso al fine di garantire la più adeguata e omogenea continuità di cura e, contemporaneamente, il massimo contenimento della trasmissione dei casi infetti, è stato interamente incorporato nelle linee guida congiunte delle principali associazioni scientifiche e professionali del settore italiane (Associazione Italiana di Oncologia Medica – AIOM, Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici- CIPOMO e Collegio Oncologi Medici Universitari – COMU) emanate nei giorni scorsi. La Prof.ssa Berardi ha personalmente lavorato alle linee guida con le associazioni in questione e con le tre istituzioni citate, le quali hanno ritenuto il documento estremamente valido al punto da condividerlo interamente, complimentandosi per il lavoro svolto, e rappresentando come le Marche siano l’unica regione ad aver effettuato uno sforzo importante e congiunto nell’interesse dei pazienti e di coloro che si prodigano alla loro cura.

 

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