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M5S, dopo l’espulsione Paolo Giuliodori
entra nel Gruppo Misto della Camera

OSIMO - Stamattina in apertura di seduta a Montecitorio il vice presidente di turno Fabio Rampelli ha comunicato la nuova composizione del gruppo senza appartenenza politica con l'ingresso dei 21 deputati dissidenti dei 5 Stelle. «Vorrei prendermi un po’ di tempo per capire bene che cosa farò. Una cosa però è certa: rimango convinto della mia scelta. Non sono io ad aver tradito gli ideali del Movimento 5 stelle» commenta il parlamentare osimano

Paolo Giuliodori

 

 

Il deputato osimano Paolo Giuliodori è stato ufficialmente espulso dal M5S dopo il suo no al voto di fiducia per il governo Draghi, e da oggi è entrato a far parte del Gruppo Misto di Montecitorio. Stamattina la seduta nell’aula della Camera si è aperta con la comunicazione del vicepresidente di turno Fabio Rampelli sui 21 deputati dissidenti dei 5 Stelle e il loro ingresso in automatico nel gruppo senza appartenenza politica. Ad annunciarlo ieri sera era stato lo stesso parlamentare marchigiano in un lungo messaggio social. «Venerdì pomeriggio è arrivata la lettera che mi notificava l’espulsione dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. È stata una sensazione strana, che ho dovuto comprendere e metabolizzare, quindi ho aspettato un po’ prima di scrivere. – scrive Paolo Giuliodori – In questi due giorni ho riflettuto molto: su di me, sul Movimento, sulla politica. Guardando indietro, al mio percorso nel Movimento, sembra davvero passata una vita rispetto alle prime lotte, le prime battaglie insieme, le prime vittorie in Parlamento, tutti uniti, tutti nella stessa direzione. C’era uno spirito completamente diverso, c’era positività, entusiasmo, voglia di cambiare davvero le cose. Ma credo che ormai dobbiamo prendere atto che il contenitore “Movimento 5 Stelle” non sia più sinonimo di cambiamento e non sia più in grado di portare avanti gli interessi dei cittadini. In politica si racconta spesso la regola delle 3 “P”, cioè che si può giudicare la tipologia di politico in base agli interessi che persegue: Personale, di Partito, del Popolo. Beh io ho sempre cercato di portare avanti l’interesse della collettività. E l’ho fatto anche adesso»

Alla domanda che in molti gli rivolgono sul suo futuro risponde che «non ho avuto ancora modo di pensarci troppo, ora vorrei prendermi un po’ di tempo per capire bene. Una cosa però è certa: rimango convinto della mia scelta. – rimarca – Non sono io ad aver tradito gli ideali del Movimento 5 stelle, non sono io ad aver rinnegato me stesso! La prova di questo è tutta la vicinanza, tutto il grande supporto che ho avuto in questi giorni da tantissimi colleghi parlamentari, portavoce, attivisti, decine di cittadini. È questo che mi ha dato la forza di superare un trauma che vi assicuro essere profondo. E non potrò mai ringraziarvi abbastanza. Se mi sono candidato nel 2018 l’ho fatto perché credo fermamente in un’idea di politica nuova: diversa, pulita, libera. Libera dalle logiche di partito, libera dai ricatti dei potenti di turno, libera dai vincoli esterni che soffocano la nostra vita. Non è retorica, è un’alternativa che era possibile ed è ancora possibile. In fondo una democrazia sana ha bisogno proprio di questo: una speranza di cambiamento e un’alternativa credibile. Altrimenti è pensiero unico, altrimenti non è democrazia. Era questa la nostra grande missione, la madre di tutte le battaglie ed è a questa che continuerò a dedicare la mia attività politica anche nei prossimi mesi, come ho sempre fatto. E lo farò cercando di portare la voce di tutti (e sono davvero tanti) i cittadini delusi e arrabbiati dall’ennesima ammucchiata politica che con la scusa della responsabilità e della maturità si è insediata nelle stanze del potere e fa di tutto per restarci. Domani (oggi per chi legge, n.d.r.) quando entrerò in Aula a Montecitorio lo farò da deputato del gruppo Misto perché non ho voluto rendermi complice della sottomissione della politica ai poteri finanziari, perché non ho voluto dire sì a un governo ostaggio dei burocrati dell’alta finanza. Domani quando entrerò in Aula a Montecitorio lo farò a testa alta».

«Ho votato no al governo Draghi» Il deputato Paolo Giuliodori tra i parlamentari dissidenti del M5S

 

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