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Una telefonata prima
di far perdere le sue tracce:
il giallo del broker morto alla Scalaccia

ANCONA - L'uomo, 43enne senigalliese, è stato filmato nelle prime ore del mattino da due videocamere di sorveglianza private. In una parla in maniera concitata al cellulare, nell'altra si vede dirigersi a passo spedito verso il sentiero dove è stato trovato senza vita. Cosa è successo? Con chi parlava? Indagini affidate alla Squadra Mobile

I soccorritori all’ingresso del sentiero denominato “Belvedere di via Selandari”

 

di Alberto Bignami (foto di Giusy Marinelli)

L’allarme è scattato alle 2, quando la moglie di C.B, broker 43enne di Senigallia, atteso a casa per le 20, non era ancora rientrato. La donna, che risiede nella frazione senigalliese di Borgo Passera, ha quindi chiamato i carabinieri e successivamente sono iniziate le ricerche portate poi avanti dagli uomini della questura di Ancona.
Si è infatti subito lavorato per rintracciare il segnale Gps dello smartphone dell’uomo che, poco dopo, ha dato come zona quella del rione Adriatico nel capoluogo dorico. Troppo vasto il territorio da battere fino a quando, però, i poliziotti delle Volanti hanno rintracciato la vettura del senigalliese, parcheggiata lungo via Santa Margherita. Di lui non vi era però nessuna traccia.
Immediatamente è stato richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno sorvolato la zona in elicottero mentre i cani molecolari del Soccorso Alpino e Speleologico hanno iniziato a portare i soccorritori verso il sentiero denominato “Belvedere di via Selandari”, come l’omonima via nel quale si trova.
L’area verde, già Parco del Conero, ha un piccolo accesso tra la vegetazione fitta. Il sentiero, il cui accesso può essere attraversato solo abbassandosi con la schiena per evitare rami e arbusti, non si nota facilmente e non è segnato.
Successivamente, sono proprio i Vigili del Fuoco a notare dall’alto la sagoma di una persona. Il corpo è sembrato giacere inerme a metà falesia, lungo il costone, tra le rocce e alcune siepi. L’idea è quella che abbia compiuto un volo di diverse decine di metri.
E’ stato quindi allertato anche Icaro, l’eliambulanza con a bordo il personale sanitario che, raggiunta la posizione, si è calato con il verricello per raggiungere l’uomo.
Ma cosa è accaduto?
Di certo, grazie ad alcuni filmati ripresi dalle videocamere di sorveglianza di due villette della zona, l’uomo alle 7,59 stava raggiungendo il sentiero a piedi e stava parlando in maniera concitata al telefono. Tra l’ingresso del sentiero e la sua auto, vi erano poche centinaia di metri da percorrere. La chiamata però è cessata poco dopo, alle 8,02, perché nel filmato successivo si vede l’uomo che cammina, a passo spedito e questa volta senza il telefono all’orecchio. Non è in compagnia, ma sempre da solo. Con chi stava parlando a quell’ora e in maniera così agitata? A scoprirlo dovranno essere gli uomini della Squadra Mobile che già hanno richiesto i tabulati telefonici, in modo tale da risalire a quella chiamata. Altra domanda che sorge è: come ha fatto il 43enne a scoprire quel sentiero poco noto anche agli stessi anconetani? Probabilmente la risposta sta nel fatto che era un grande appassionato di trekking. Proprio per questo motivo però, sapeva anche qual è l’abbigliamento che si usa in queste occasioni. Nelle telecamere che lo hanno filmato, è invece vestito in maniera elegante, da lavoro. Da capire, inoltre, anche dove abbia trascorso l’intera notte. Probabilmente, non si esclude che possa essere stato tutto il tempo in macchina, a meditare su qualcosa, ma cosa? Tutte risposte che dovranno trovare gli investigatori, per far luce sul motivo di questa morte.

Non rientra a casa, scattano le ricerche: 43enne ritrovato senza vita in una scarpata del Conero

 

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