Avrebbero spillato soldi alla coppia di anziani che accudivano con la scusa di dover aiutare i loro parenti malati in Romania: sorelle badanti finiscono a processo. Il rinvio a giudizio è stato decretato questa mattina dal gup Francesca De Palma per una 45enne e una 48enne, all’epoca dei fatti domiciliate a Falconara. Devono rispondere di circonvenzione di incapace per – dice la procura – aver tratto in inganno i vecchini (nel frattempo deceduti), chiedendo loro denaro, prelevando al bancomat e incassando assegni. Nell’inchiesta è finita anche una terza donna, anche lei romena, resasi irreperibile. Per lei il procedimento è stato stralciato. Si va avanti con le due sorelle, per cui la prima udienza è stata fissata a maggio del 2022. Difese dagli avvocati Gabriele Galeazzi e Silvia Roccoletti, le tre badanti respingono ogni contestazione mossa dalla procura. Stando alla ricostruzione dei fatti, il terzetto si sarebbe approfittato dei coniugi (ultraottantenni e gravati da plurime patologie) per incassare soldi. La procura contesta alle badanti di aver incassato assegni per quasi 6mila euro e di aver veicolato nel circuito money transfer poco più di 12mila euro indirizzati in Romania. Tale somma, stando agli inquirenti, sarebbe finita direttamente nelle mani delle badanti o in quelle dei loro parenti. In più, la procura contesta prelievi (che però non sono stati quantificati) ben superiori al soddisfacimento dei bisogni delle vittime. I soldi, ipotizza l’accusa, sarebbero stati investiti dalle badanti per pagare le loro ricariche telefoniche, il bollo e l’assicurazione della loro auto. Tutto il tesoretto sarebbe stato ottenuto con la scusa di dover sopperire ai bisogni dei familiari delle tre domestiche, rimasti in Romania, malati e con la necessità di eseguire interventi chirurgici urgenti.
(fe.ser)
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