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Pala Gozzi, il capolavoro di Tiziano
rivive in digitale

ANCONA - L'elaborazione tridimensionale dell'opera conservata in pinacoteca è stata eseguita dal gruppo di lavoro Distori Heritage dell’Università Politecnica delle Marche. L'assessore alla Cultura Marasca: «Il lavoro svolto non muta o ricrea l'oggetto, ma ci aiuta a sentirlo, vederlo, amarlo e, di conseguenza, custodirlo meglio»

Virtual tour della Pala Gozzi

Quasi 700 immagini acquisite, ogni singolo scatto con una risoluzione di 4000×6000 pixel, per una elaborazione dettagliata bidimensionale e tridimensionale. Presentati stamane, all’interno del programma Tipicità 2021, dal Comune di Ancona e dal Gruppo di ricerca Distori Heritage dell’Università Politecnica delle Marche, i lavori di digitalizzazione della Pala Gozzi di Tiziano.

La presentazione della digitalizzazione

La digitalizzazione è stata condotta ad opera del gruppo di ricerca Distori Heritage dell’Università Politecnica delle Marche, diretto dal professor Paolo Clini: un team interdipartimentale che ha la finalità di valorizzare, conservare, tutelare e comunicare, attraverso l’applicazione delle più innovative metodiche digitali, il patrimonio mobile e immobile, tangibile e intangibile delle comunità presenti sul territorio. «L’opera d’arte – afferma l’assessore alla Cultura Paolo Marasca – non è sostituibile. È il nostro sguardo ad essere diverso, più attrezzato. Il lavoro svolto da eccellenze come Distori Heritage non muta o ricrea l’oggetto, ma ci aiuta a sentirlo, vederlo, amarlo e, di conseguenza, custodirlo meglio». «Il progetto sulla Pala Gozzi – afferma il rettore dell’Università Politecnica delle Marche,  Gian Luca Gregori – rientra all’interno di una più vasta collaborazione tra il Comune di Ancona, la Pinacoteca Civica e l’Università Politecnica delle Marche . Un’operazione che va oltre la documentazione e conservazione di un’opera d’arte e che è finalizzata a mettere in campo le più moderne azioni di digitalizzazione del nostro patrimonio culturale, rendendolo fruibile ed accessibile a tutti. Un progetto che mette insieme ricerca, riproduzione, didattica e narrazione attraverso il Virtual Tour che diviene un laboratorio di sperimentazione permanente». «Grazie ad innovativi processi di acquisizione fotografica, di imaging HD, e di fotogrammetria SFM – spiega il professor Clini – è stato possibile realizzare un esatto facsimile digitale dell’opera simbolo della Pinacoteca Civica di Ancona, un modello che permette di apprezzarne la tridimensionalità e di offrire una visione inedita dei dettagli dipinti, superando la naturale percezione dell’occhio umano e rendendo fruibile a tutti in maniera accessibile, anche da remoto, ciò che fino a ieri era di esclusiva pertinenza di studiosi attraverso microscopi, lenti di ingrandimento o esclusive acquisizioni macrofotografiche. Si tratta di una operazione che può essere estesa a tutto il patrimonio mobile, un modello esemplare di digitalizzazione scientifica di un’opera d’arte, un’azione fondamentale per la sua adeguata documentazione, conservazione, valorizzazione e fruizione». Intervenuto all’appuntamento anche il Curatore della Pinacoteca, professor Stefano Zuffi il quale ha sottolineato come «questa operazione permetterà ancor di più di innamorarsi e sentire come propria questa splendida opera del Tiziano che appartiene ad un territorio che proprio ora sta svelando altri suoi preziosi tesori».

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