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Chiusa la mostra su Raffaello e Colocci:
4mila visitatori in quattro mesi

JESI - Un successo l'esposizione di Palazzo Pianetti promossa dai Musei Civici in collaborazione con i Musei Vaticani. Tutti i tour delle visite, da maggio a settembre, sono stati arricchiti con soluzioni creative e multimediali

 

Il 30 settembre si è conclusa la mostra “Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e Scienza nella costruzione del mito della Roma Antica” presso i Musei Civici di Palazzo Pianetti a Jesi, con la soddisfazione di aver attratto pubblico da ogni dove, non solo dalla regione. Oltre 4.000 persone, infatti, dal 20 maggio hanno visitato l’esposizione: un successo che conferma la scelta di proposte dei Musei Civici di Jesi. Pubblico che per questa mostra – sotolinea in una noita il Comune di Jesi – proveniva non solo dal territorio italiano ma anche da Paesi esteri come la Germania, la Francia, l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Oltre 200 le persone che hanno partecipato all’Escape Room “La Misura del Cosmo” cui è stata aggiunta una data non preventivata proprio per accontentare le numerose richieste. Circa 400 persone, tra adulti e ragazzi, hanno partecipato alle diverse attività didattiche – per offrire a un pubblico particolarmente esigente un’esperienza di visita suggestiva e stimolante. Tutto questo in poco più di quattro mesi d’apertura, dal 20 maggio al 30 settembre, dopo i rinvii precedenti dovuti alle misure restrittive imposte dalla lotta alla pandemia.

La mostra – curata da Giorgio Mangani, Francesco Di Teodoro, Ingrid Rowland, Vincenzo Farinella e Paolo Clini – è riuscita nell’intento di evidenziare per i visitatori i rapporti tra Raffaello e l’umanista jesino Angelo Colocci, figura dai vasti interessi intellettuali che fu, nei primi trent’anni del XVI secolo, a Roma, uno dei punti di riferimento per i grandi artisti che gravitavano alla corte pontificia. La mostra appena conclusasi, benché caratterizzata anche da contenuti complessi, è riuscita a coinvolgere un pubblico trasversale, non solo quello degli esperti, tramite l’utilizzo di strumenti come la multimedialità e la realtà virtuale immersiva. L’immersione nell’affresco della Scuola di Atene proprio grazie alla realtà virtuale, esperienza progettata da Univpm, ha stregato per esempio sia i giovanissimi che i visitatori più maturi: tutti hanno accettato la sfida e sono entrati nel “gioco”.

L’idea di arricchire la visita “fisica” alla mostra con soluzioni creative e multimediali ha confermato che il virtuale non sottrae nulla all’esperienza reale, – sottolinea ancora il comunicato – ma anzi la stimola e la incrementa a beneficio della conoscenza e della cultura. La logistica e l’accessibilità dei nuovi spazi espositivi al piano terra di Palazzo Pianetti, insieme al ricorso a contenuti analogici e multimediali in lingua italiana e inglese, con versione sottotitolata e audio dedicata al pubblico con deficit uditivo, ha permesso di offrire una esperienza di visita godibile e fruibile anche al pubblico con bisogni speciali che ha visitato la mostra. «Questo successo evidenziato dai numeri e dalle numerose testimonianze positive ricevute dal pubblico – commenta Romina Quarchioni, responsabile Ufficio Musei Cultura Turismo Comune di Jesi Pinacoteca e Musei Civici di Jesi, anche a nome dell’intero team di Palazzo Pianetti – ci entusiasma e ci conferma come in questa fase di ripresa l’interesse e la voglia di cultura non sono mai mancati, anzi sono aumentati, stimolandoci verso quel percorso ardito di rinnovamento e apertura verso nuove modalità e attività che la nostra sede museale sta intraprendendo». L’esposizione, è stata organizzata dal Comune di Jesi, e realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani, l’Università Politecnica delle Marche e con il sostegno del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 500 anni della morte di Raffaello Sanzio, della Regione Marche e della Fondazione Cariverona.

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