La giudice del Tribunale della Famiglia di Tel Aviv, ha deciso che Eitan, il bimbo israeliano di sei anni, sopravvissuto al disastro del Mottarone, deve rientrare in Italia, a Pavia a casa della zia paterna, in base alla Convenzione internazionale dell’Aja. Il piccolo era stato portato in Israele, senza permesso, dal nonno materno a settembre e, a due settimane dalla fine delle udienze in Tribunale a Tel Aviv con le due famiglie che si contendono la custodia del bambino, è arrivata la sentenza, comunque appellabile. «L’ultima sentenza sul piccolo Eitan, seppur appellabile, sia l’auspicio per rendere giustizia anche alla vicenda tutta marchigiana di Emilio Vincioni e di sua figlia». Commenta il consigliere regionale dei Civici Marche, Giacomo Rossi, primo firmatario della “Mozione Vincioni” che pochi giorni fa è stata votata all’unanimità dal Consiglio regionale delle Marche e che chiede alla Regione di attivarsi presso le sedi governative e diplomatiche per sbloccare il noto caso del papà di Sassoferrato. L’uomo chiede di riabbracciare la figlia di nazionalità italiana che è nata e continua a vivere in Grecia con l’ex moglie.
«La vicenda di Emilio Vincioni – continua il consigliere dei Civici Marche – è un caso ancora più emblematico di quello del piccolo Eitan visto che riguarda una bambina ed un genitore, entrambi marchigiani: un caso che può aprire un pericoloso precedente giurisprudenziale per cui, se un bambino con genitori residenti in Italia nasce all’estero, può essere sottratto e trattenuto da uno dei due coniugi, negando così anche i sacrosanti diritti di frequentazione ed affettività tra bambino e padre/madre. Per l’8 novembre presso il Palazzo della Regione – conclude Rossi – ho organizzato un incontro dove ho invitato tutti i deputati e i senatori eletti nelle Marche affinché, al di là delle appartenenze politiche, si possa analizzare insieme la vicenda. Chiederò agli stessi parlamentari che si facciano portavoce e promotori di un incontro con il Ministro degli Esteri».
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