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Piccioni, Scamarcio e il debutto (sold out) de “L’ombra del giorno”: «Esperienza entusiasmante» (Foto e video)

ASCOLI - Sale gremite sia al Nuovo Cineteatro Piceno che all'Odeon per l'anteprima il film girato lo scorso anno in città. Flash, sorrisi e tanta voglia di ripartire. Il regista: «Un'esperienza intensa come ai tempi de "Il grande Blek", adesso ho qualche tonnellata di anni in più sulle spalle ma lo stesso cuore». L'attore pugliese anche nelle vesti di produttore: «Orgoglioso di quanto realizzato». Oltre due ore per il dramma che racconta una storia d'amore ai tempi della dittatura fascista. Scorci e visi familiari, Caffè Meletti su tutti

 

di Luca Capponi 

(foto e video di Giandomenico Lupi)

 

«Un’esperienza intensa, entusiasmante come ai tempi de “Il grande Blek”. Adesso ho qualche tonnellata di anni in più sulle spalle ma lo stesso cuore che spero abbiate anche voi vedendo il film, la stessa dedizione, la stessa fiducia. Sono immensamente grato a tutti, a quelli che ci hanno aiutato, a quelli che sono entrati nel film, mentre mi scuso con chi non si ritroverà a causa del montaggio».

Seghi, Scamarcio, Porcaroli e Piccioni all’ingresso dell’Odeon

Nelle parole di Giuseppe Piccioni c’è la consueta signorilità a cui questo maestro del cinema ci ha abituato. Nelle immagini che scorrono poco dopo sul grande schermo, la stessa poesia di sempre. C’è tanta Ascoli ne “L’ombra del giorno”. Ci sono visi e volti familiari, ma filtrati dalla macchina da presa, in un’epoca che non c’è più ma di cui è dovere ricordarsi sempre. C’è il Caffè Meletti, ci sono Pizza del Popolo e i “merli”. La parlata locale e giardini segreti dentro cui concedersi un ballo. C’è una storia d’amore vissuta in tempi difficili.

Oltre due ore di film di cui, ieri sera, la città ha potuto godere in anteprima nazionale. La stessa città dove un anno fa, tra restrizioni da zona rossa e set blindati, questa opera d’arte vedeva la luce. In un clima che definire particolare è cosa eufemistica. Logico, ma non scontato, che ci siano dunque attesa, entusiasmo, affetto. E un evento che sa di rinascita. Per il cinema, e non solo.

Sul palco delle sale gremite di Nuovo Cineteatro Piceno e Odeon, con Piccioni, c’è prima di tutto colui il quale, forse in maniera un po’ visionaria, a questo progetto ci ha creduto per primo, vale a dire il produttore/protagonista Riccardo Scamarcio. Poi Benedetta Porcaroli, che sul set è divenuta la sua compagna di vita. E il giovane Costantino Seghi, una delle rivelazioni, che si concede un siparietto in dialetto con l’ascolana Flavia Alluzzi.

«Vedere la sala piena mi riempie il cuore di gioia. Girare qui è stato fantastico, abbiamo avuto aiuto e assistenza di tutti. Anche noi stiamo stai abbastanza bravi, penso. Poi sul set sono nate amicizie, qualcuno della troupe si è fidanzato…a parte me. Ok, questa me la sono cercata» scherza Scamarcio riferendosi proprio al rapporto nato con l’attrice romana.

«Io invece sono ancora single, fatevi sotto» risponde Piccioni. Applausi e clima disteso. Ma la curiosità cresce.

«Mi auguro che anche voi possiate provare le emozioni che abbiamo provato noi girando, davvero non capita spesso di riuscire a fare un film così, ne sono orgoglioso, lo dico sulla base della mia esperienza -aggiunge Scamarcio-. Ritroverete la vostra città in tutto il suo splendore, grazie alla distribuzione internazionale spero possa portare Ascoli in giro per il mondo».

«Ci abbiamo messo il cuore e tanto altro», conferma la Porcaroli. Il suo giovane personaggio di Anna è forte, determinato, sensibile, malinconico. Alle prese, come tutti, con la tragedia della dittatura fascista, nell’anno 1938, nell’imminenza di una guerra che sconvolgerà anime e corpi.

Anche Benedetta ci tiene a ringraziare la città che l’ha accolta facendola sentire a casa. Poi le autorità presenti, tra cui il sindaco Marco Fioravanti, l’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini e il presidente della Fondazione Carisap Angelo Davide Galeati, che hanno contribuito in maniera decisa e decisiva affinché tutto avvenisse nella maniera in cui è avvenuto. Lo stesso primo cittadino ha ricordato come da tanti anni Ascoli non rivestisse un ruolo così importante all’interno di una produzione cinematografica.

Tra i tanti meriti de “L’ombra del giorno”, c’è quindi anche quello di aver riportato il grande cinema tra le cento torri. Ma ciò che conta è che i sogni continuino ad avverarsi, che l’arte sopravviva, che i cuori non smettano di battere. Anche e soprattutto davanti a un film.

Cinema Piceno: don Giampiero Cinelli, il vescovo Gianpiero Palmieri, il sindaco Fioravanti e l’assessore Latini

La fila fuori dal Piceno

Il pubblico del Piceno

 

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