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Fabrizio Cesetti sul caso Amazon:
«Dalla Regione aspettiamo ancora
una risposta alla nostra interrogazione»

ANCONA - Il consigliere regionale ricorda che il gruppo Pd aveva lanciato l'allarme su quello che stava accadendo a Jesi già a dicembre 2021. Il Partito Democratico ora ha chiesto la trasformazione dell'atto da risposta scritta a orale perchè sia discusso alla prima seduta assembleare utile

Fabrizio Cesetti

 

«Da tempo c’erano le avvisaglie che l’indifferenza della giunta Acquaroli potesse rappresentare un grave ostacolo alla realizzazione del Progetto Logistico di Amazon a Jesi. Tanto che, come gruppo assembleare, lo scorso 14 dicembre avevamo presentato al presidente un’apposita interrogazione a risposta scritta per manifestare la nostra preoccupazione e chiedere l’avvio di iniziative concrete volte a evitare che i dilatati tempi della negoziazione potessero determinare un passo indietro di Amazon».A dirlo è il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, già assessore al Bilancio della giunta Ceriscioli, primo firmatario dell’interrogazione presentata dal gruppo assembleare del Partito Democratico lo scorso 14 dicembre sul Progetto Logistico di Amazon all’Interporto di Jesi. Il Pd, non avendo ricevuto a oggi alcuna risposta, ha chiesto la trasformazione dell’atto in risposta orale per essere discusso alla prima seduta assembleare utile.

«In questi tre mesi non abbiamo ricevuto alcuna risposta né da parte del presidente né da parte degli assessori competenti. – prosegue Cesetti- Ma di sicuro la giunta regionale non può dire che nessuno l’aveva messa in guardia dai rischi che si stavano delineando già dallo scorso autunno. Tra l’altro, consapevoli della delicatezza della questione e dell’importanza epocale del progetto per l’economia del territorio, avevamo scelto di non creare un caso mediatico ma di adottare un approccio collaborativo per trovare insieme le soluzioni più opportune. Purtroppo inutilmente».

«Ecco perché – attacca Cesetti – il fallimento che appare oggi delinearsi con il passo indietro di Amazon, tanto clamoroso quanto imperdonabile, ha responsabilità politiche precise che ricadono interamente sulla giunta Acquaroli» ricordando che «per arroganza e ideologismo», si sarebbe rifiutato «il confronto sereno e proficuo con l’opposizione finalizzato a fare il bene comune dei nostri territori. Quell’arroganza però, ora, rischia di essere pagata pesantemente da cittadini e imprese con lo sfumare di un’opportunità storica e senza precedenti, che avrebbe portato alla creazione di migliaia di posti di lavoro, rilanciando la piattaforma logistica incardinata intorno al porto, l’aeroporto, l’Interporto e la grande viabilità. Riteniamo tuttavia che esistano ancora margini per recuperare la situazione. Da parte nostra, rinnoviamo ancora una volta la disponibilità a ogni collaborazione, affinché le Marche non perdano questa storica opportunità».

 

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