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A Loreto la marcia della pace:
«Il superamento della guerra
è la più nobile delle mete»

CORTEO partecipato da sindaci, amministratori e consiglieri regionali quello organizzato dall'Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa. Monsignor Fabio Dal Cin ha parlato di «un potere che va convertito, passando da dominio a sostegno vero e concreto della società. Solo così potrà essere costruita la pace»

Un momento della marcia

«Il superamento della guerra è la più nobile delle nostre mete». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, intervenendo sul sagrato della basilica di Loreto al termine della marcia per la pace, voluta dall’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa per far arrivare dalle Marche un nuovo messaggio di pace a contrasto delle guerre e, in particolare, del conflitto che da febbraio sta martoriando l’Ucraina. 

Il presidente Dino Latini

«Tutti noi, amministratori, donne e uomini delle istituzioni – prosegue – siamo impegnati ogni giorno a portare un granello di pace con azioni doverose, per dare aiuto ai rifugiati, per dare speranza e sicurezza ai cittadini, per contrastare l’odio, le aggressioni, le sopraffazioni da ciascuna parte e in qualsiasi direzione. Facciamo memoria degli errori del passato per poter meglio costruire una pace giusta, che consenta il dialogo ed il superamento di ogni contrasto».

Concetti ribaditi negli interventi del sindaco di Loreto, Moreno Pieroni, chiamato a rappresentare anche l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), e di Giuseppe Paolini, nella duplice veste di Presidente Upi (Unione province italiane) e della Provincia di Pesaro-Urbino. E dall’arcivescovo Fabio Dal Cin che, prima della recita dell’Angelus, rafforza ancor di più il messaggio parlando di «un potere che va convertito, passando da dominio a sostegno vero e concreto della società. Solo così potrà essere costruita la pace».

Una manifestazione breve ma intensa, che ha visto la significativa partecipazione di diversi consiglieri regionali, di parlamentari, di sindaci, rappresentanti delle province marchigiane e di associazioni, scesi in piazza per dire “No alla guerra” con i loro gonfaloni e le fasce tricolori a testimoniare l’impegno delle istituzioni.

«Non potevo non essere presente oggi, nel luogo simbolo della pace per la nostra Regione. La pace ha un valore universale e ciascuno di noi ha il dovere di fare la propria parte per difenderla. Per questo oggi ci siamo uniti qui, nella città Mariana di Loreto, per gridare coralmente ‘no alla guerra’» le parole della deputata marchigiana M5S Mirella Emiliozzi. L’eco del senatore pentastellato Giorgio Fede: «La città Mariana di Loreto – osserva il senatore – è per tradizione simbolo di Pace e per questo è il luogo ideale in cui un’intera comunità possa gridare il proprio convinto ‘no’ alla guerra come strumento di sopraffazione e di violazione dei diritti umani».

 

L’onorevole Mirella Emiliozzi

Il senatore Giorgio Fede

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