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Visite cardiologiche pediatriche:
«Liste d’attesa fino al 2024»

ANCONA - La denuncia di Un Battito di Ali, gruppo che segue le sorti dei piccoli pazienti affetti da patologie cardiache: «È inammissibile che un'associazione di genitori debba mettersi in prima linea per difendere un diritto fondamentale come quello della cura dei bambini. Confidiamo in un cambio di rotta repentino»

 

Liste d’attesa infinite per le prestazioni ambulatoriali cardiologiche in età pediatrica. A denunciarlo, ancora una volta, è l’associazione un Battito di Ali, che segue – attraverso il comitato Genitori Bambini Cardiopatici – le sorti dei bimbi affetti da patologiche cardiache. «A diverse settimane dalle nostre innumerevoli segnalazioni – fa sapere l’associazione – non solo le cose non sono assolutamente cambiate, ma sono addirittura peggiorate.  Se prima, con un’impegnativa per una visita si aspettava fino a dicembre 2023, ora chiamando il Cup la prima disponibilità è per marzo 2024». Stando a quanto sostenuto dall’associazione, le famiglie non possono né accedere alle visite ambulatoriali né prenotare gli holter. «Il problema è che anche per le visite di controllo o per le varie priorità le liste di prenotazione sono chiuse. L’associazione dei genitori già da diverse settimane ha scritto e informato della situazione il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Purtroppo però gli incontri sino ad ora fatti in Regione alla presenza dell’assessore Filippo Saltamartini non hanno portato alcun utile risultato. L’associazione chiede, pertanto, immediato riscontro ai dirigenti dell’ospedale regionale e alla politica».

«Si sta minando l’eccellenza delle cure mediche del reparto del quinto piano di Torrette – afferma la presidente dell’associazione, Valentina Felici – e non lo possiamo permettere. I nostri avvocati stanno lavorando affinché si possa trovare una soluzione al più presto a questa
emergenza; non possiamo permettere che un’eccellenza come la nostra, riconosciuta a livello europeo, sia portata a queste condizioni, non dopo l’ultima risoluzione regionale che avrebbe dove garantire il futuro intoccabile di questo reparto.  È inammissibile che un’associazione di genitori debba mettersi in prima linea per difendere un diritto fondamentale come quello della cura dei bambini. Confidiamo in un cambio di rotta repentino da parte del direttore generale dell’ospedale Michele Caporossi. Chiediamo, inoltre, maggior supporto e tutela alla Regione Marche per difendere, promuovere e sostenere i servizi del reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e congenita degli Ospedali
Riuniti di Ancona».

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