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Mura di Corinaldo, l’intervento
di recupero parte
dal Torrione del Calcinaro

I LAVORI consistono nello scollegamento del corpo della torre dal tratto della cinta muraria che prosegue verso la Rotonda, accanto alla porta di ingresso dello stesso e nella parte sottostante in via del Fosso

Le mura storiche do Corinaldo messe in sicurezza dopo il cedimento avvenuto a febbraio 2021

 

Mura cittadine, al via la convenzione tra Comune e Università. Primo intervento il recupero parziale del Torrione del Calcinaro. «Con l’inizio dell’intervento di recupero parziale del Torrione del Calcinaro e la prima convocazione del gruppo di lavoro costituito da storici e mondo universitario, – fa sapere in una nota il Comune – dalla scorsa settimana si possono dire avviati i lavori previsti dalla convenzione approvata dal Consiglio comunale lo scorso 5 aprile tra il Comune di Corinaldo, l’Università Politecnica delle Marche-Dipartimento di Scienze ed Ingegneria della Materia, dell’Ambiente e Urbanistica e l’Università degli Studi di Camerino-Scuola di Architettura e Design. L’intervento che si andrà a effettuare sulla Torre del Calcinaro consiste nello scollegamento del corpo della torre dal tratto delle mura che prosegue verso la Rotonda, tramite una ripresa a cuci scuci che ritesserà la muratura mantenendone separati i lembi di qualche millimetro. Lo scollegamento sarà effettuato sia nella parte alta del Torrione, accanto alla porta di ingresso dello stesso, che nella parte sottostante in via del Fosso.

A seguito dei vari monitoraggi eseguiti negli ultimi anni, ai rilievi topografici e in ultimo al saggio eseguito in sito, «si è potuto constatare che i due corpi (Torrione e mura) sono strutturalmente scollegati e si è pertanto optato per la realizzazione di un giunto strutturale per mettere in sicurezza l’area. – ptosegue il comunicato – Solo dopo ulteriori accertamenti e monitoraggi si potrà valutare se sarà necessario o meno eseguire interventi di consolidamento, che comunque non riguarderanno il Torrione che ad oggi, in base alle misure, risulta stabile. Le lesioni presenti sulle mura del Torrione sono da attribuirsi infatti al diverso comportamento del Torrione stesso e delle mura storiche ad esso collegate; queste diversità fanno sì che le mura subiscano dei movimenti e vadano a lesionare il Torrione nel punto in cui i due corpi si incontrano».

L’intervento avrà una duplice valenza: da un lato quello di predisporre una serie di operazioni volte a garantire una maggior sicurezza dei manufatti; dall’altro di eseguire alcune ispezioni murarie che potranno arricchire il quadro conoscitivo dello stesso già da tempo monitorato e sotto costante osservazione. «Un quadro conoscitivo che sarà ulteriormente approfondito e implementato grazie ai lavori che verranno portati avanti dal gruppo di studio e ricerca costituitosi la scorsa settimana e del quale fanno parte, oltre i tecnici comunali, gli storici locali, individuati dall’Amministrazione Comunale, e i responsabili incaricati dall’Università Politecnica delle Marche e dall’Università degli Studi di Camerino-Scuola di Architettura e Design». Un significativo incontro quindi, quello che si è tenuto nei gionri scorsi ndella sala consiliare, che ha segnato l’avvio di un importante percorso in cui le tante conoscenze storiche raccolte negli anni «da figure come il professore Dario Cingolani, l’architetto Ettore Montesi, gli storici Italio Pelinga ed Eros Gregorini e l’ex sindaco Fabio Ciceroni, potranno essere unite a quelle tecnico-scientifiche degli esperti impegnati nello studio della nostra cinta muraria, quali i professori Giuseppe Scarpelli e Andrea Dall’Asta, coadiuvati dalla professoressa Enrica Petrucci, docente di restauro della scuola di Ateneo di Architettura e Design Università di Camerino e dal dottor Antonio Ferretti, assegnista di ricerca in Geotecnica presso l’Università Politecnica delle Marche. Una conoscenza, quella che si cercherà di raggiungere, che non sarà solo finalizzata alla programmazione nel tempo di interventi, ma che permetterà di capire cosa e come osservare per conservare il patrimonio monumentale di Corinaldo».

 

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