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Notte e risveglio da incubo per Senigalla:
prima l’allerta per il Misa in piena,
poi la terra torna a tremare

SISMA - Nella serata di ieri il sindaco ha ordinato alla popolazione di raggiungere i piani alti delle abitazioni per il raggiungimento di 2,7 metri del fiume al ponte delle Bettolelle. Stamattina alla 6.20 è stata avvertita la scossa di magnitudo 4.3 registrata a largo della costa pesarese e seguita da altre 11 di minore entità

epicentro

L’epicentro (immagine OpenStreetMap)

 

 

Notte in allerta con risveglio da incubo per Senigallia. Prima il fiume Misa che si è ingrossato per la pioggia caduta per tutta la giornata di ieri ha imposto poco dopo le 22.30 di ieri al sindaco di avvisare la popolazione invitandola a salire ai piani alti delle abitazione- Poi stamattina alle 6.20, anche sulla Spiaggia di velluto si è avvertita forte la scossa di terremoto di magnitudo 4.3 con epicentro davanti alla costa pesarese, registrata a una profondità di 10 km seguita a seguita 3 minuti di distanza da una replica con magnitudo 3.2.

L’allerta meteo era stata rilanciata dal sindaco Massimo Olivetti alle 00.03 a seguito del raggiungimento di 2,7 metri del fiume al ponte delle Bettolelle. «Si ribadisce l’ordine alla popolazione di salire ai piani alti» aveva scritto anche sui social istituzionali il primo cittadino. L’allarme è rientrato alle 5.20 di questa mattina . «Dai risultati dei monitoraggi effettuati dalla Sala Operativa Comunale, tenendo conto del sensibile miglioramento delle condizioni meteo, il Sindaco dichiara cessato l’allarme nel territorio comunale» aveva avvisato il Comune e tutti avevano tirato un sospito di sollievo. Poi la scossa di terremoto.

L’Ingv ne ha registrato una magnitudo di di magnitudo 4.3 alle 6.20. Subito dopo, alle 6,23, un’altra scossa da 3.2. A seguire altre 11 scosse di minore entità.  Non si registrano comunque altri danni o problemi alle persone rispetto a quelli causati dalle forti scosse del 9 novembre (5.5 delle 7.07 e 5,2 delle 7.08). L’epicentro dell’ultima scossa, avvertita anche ad Ancona, è a 10 km di profondità, a 21 km a Est di Fano e 28 km da Pesaro. Prosegue dunque lo sciame sismico nelle Marche che ha provocato danni per diverse decine di milioni di euro e oltre un centinaio di sfollati tra le province di Ancona e Pesaro Urbino. Ieri, alle 9.56, si era registrata una scossa piuttosto forte, di magnitudo 3.5. Finora oltre 2.300 verifiche dei vigili del fuoco per controllare la staticità e le condizioni degli edifici.

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