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Sotto la pioggia il corteo
di Fridays for Future:
«Siamo a un passo dalla crisi climatica»

ANCONA - Il maltempo non ha fermato i manifestanti. Giacche a vento, ombrello in una mano e cartelli nell’altra, gli studenti delle superiori e dell'università hanno sfilato dal piazzale del liceo Rinaldini fino a Porta Pia per puntare i riflettori sulle criticità marchigiane, dove «si stanno moltiplicando i fenomeni meteorologici estremi»

Il corteo di Fridays for Future in via XV Aprile e la polizia

di Francesca Pasquali

Hanno sfidato la pioggia, i giovani del Fridays for Future. Alle otto di stamattina, quando i loro compagni sono entrati in classe, si sono raggruppati nel piazzale sotto il Liceo classico ‘Rinaldini’.
Giacche a vento per ripararsi dal freddo, un ombrello in una mano, un cartello colorato nell’altra, hanno aspettato che il gruppo si compattasse. C’erano quelli delle scuole superiori e quelli delle università. Insieme per gridare che «siamo a un passo dalla crisi climatica». «Scendiamo in strada per denunciare la nostra volontà di giustizia sociale e di giustizia climatica», spiega Filippo Chiusaroli, uno degli organizzatori della manifestazione. Che, oggi, ha per tema la finanza fossile. «C’è un enorme indotto di denaro pubblico destinato alle industrie inquinanti. Industrie nemiche del clima, che hanno un potere politico e un’influenza molto grande sull’economia, che impedisce l’azione politica. Non siamo più disposti ad accettare tutto questo», dice l’attivista.

Il corteo Fridays for Future

Dal generale al particolare, lo sciopero di stamattina, che si è tenuto in molte altre città italiane, è stato anche l’occasione per puntare i riflettori sulle criticità marchigiane, dove «si stanno moltiplicando i fenomeni meteorologici estremi». Le snocciola Chiusaroli: la raffineria di Falconara, l’inquinamento atmosferico di Ancona «a causa del porto e delle grandi navi», gli investimenti sui parcheggi che disincentivano l’uso dei mezzi pubblici, l’area marina protetta, «di cui si parla da anni, ma che, per cause misteriose, non si riesce a fare».
Il corteo parte, scortato dalle forze dell’ordine. Davanti al Provveditorato, i giovani attaccano dei manifesti con la lettera della preside di Firenze, scritta agli studenti dopo l’aggressione davanti al Liceo ‘Michelangelo’.

Il corteo davanti al Provveditorato

C’è anche Francesco Rubini di Altra idea di Città. «Siamo qui – dice – per dimostrare la nostra piena condivisione di queste mobilitazioni internazionali che da anni denunciano la grave crisi ambientale che coinvolge l’intero pianeta e anche la nostra città». Una città che, per Rubini, «ha seri problemi di inquinamento da polveri sottili e seri problemi per quanto riguarda il porto, che incidono pesantemente sulla salute pubblica». Si arriva alla galleria ‘Risorgimento’. ‘Ci avete rotto i polmoni. Fuori dal tunnel fossile’, si legge sullo striscione affisso sopra. Il corteo imbocca via Martiri della Resistenza, diretto a Porto Pia, punto di arrivo stabilito dalla Prefettura. In strada, dietro il furgoncino con le casse della musica, c’è anche Teresa Cutrone che è di Perugia e frequenta l’università. «Bisogna manifestare – dice – per rendere le persone coscienti di quello che sta succedendo e per prendere atto del fatto che si tratta di una questione urgente su cui si deve concentrare il governo in questo momento». «È importante – le fa eco Anna Gaggiotti – che la gente abbia in mente che manca veramente pochissimo tempo per la crisi climatica. Il nostro domani è in pericolo».

Il corteo Fridays for Future

Filippo Chiusaroli

Teresa Cutrone

Anna Gaggiotti

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