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Sanità, il nuovo stile delle Marche:
squadra che vince si cambia
e telefono acceso anche di domenica

L'INTERVENTO di Claudio Maria Maffei - L'anno scorso Torrette è stato premiato come miglior ospedale pubblico d'Italia. Acquaroli e Saltamartini si sono presi meriti non loro e prima del riconoscimento hanno deciso di cambiare il direttore generale. Il nuovo dg fa il pendolare da Milano, però l'assessore nel convegno a Macerata si è lamentato dei dirigenti che non rispondono nei festivi: è questo il suo concetto di vicinanza al cittadino e agli operatori?

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Claudio Maria Maffei

 

 

di Claudio Maria Maffei*

Alcuni mesi fa, nel dicembre 2022, venne data ampia notizia al riconoscimento dato all’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche come miglior ospedale pubblico d’Italia. Tutti i giornali locali ne parlarono e non mancarono le solite dichiarazioni entusiaste di Acquaroli e Saltamartini, che col premio non c’entravano niente visto che le scelte che avevano portato ad ottenerlo erano state fatte dalle precedenti Giunte. Ciononostante il comunicato stampa della Regione in cui si commentava il premio aveva loro due nella foto. L’entusiasmo della Regione riguardava anche la direzione dell’Ospedale che aveva lavorato negli ultimi 7 anni per raggiungere quel risultato. Peccato che prima del premio Acquaroli avesse scelto di non dare continuità al mandato del direttore generale Michele Caporossi di Torrette, già attaccato più di un anno prima da un esponente della maggioranza, Carlo Ciccioli (capogruppo di FdI), perché come pensionato sarebbe stato incompatibile.

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Filippo Saltamartini e Francesco Acquaroli

Sarebbe bastato chiedere al Veneto, che ha la stessa maggioranza politica delle Marche, per sapere che questa incompatibilità non c’è. Peccato anche che il nuovo direttore generale di Torrette, Armando Gozzini, l’uomo nuovo della sanità di questa Giunta, con uno stile decisionistico di stampo lombardo (realtà di cui è espressione), abbia rapidamente sostituito con un preavviso di sole 24 ore il direttore amministrativo Antonello Maraldo storico collaboratore di Caporossi. Spiegazione della drastica scelta: era nelle prerogative del direttore generale. Insomma, per questa Giunta squadra che vince si cambia. Peraltro c’è un che di beffardo in questa vicenda. Il premio a Torrette era stato ricevuto non da chi lo dirigeva, ma proprio da Gozzini, al tempo direttore del Dipartimento Salute della Regione, che infatti compare con la targa in mano nelle foto. Riconoscimento prestigioso e strano.

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Armando Gozzini

Prestigioso perché dato dall’Agenzia dei Servizi sanitari regionali, organo del ministero della Salute. Strano perché non ne sapeva niente nessuno. Fatto è che dopo qualche settimana Gozzini si è trovato a dirigere l’ospedale per il quale aveva ritirato il premio. In settimana qui su Cronache Maceratesi Saltamartini si è poi lamentato che i dirigenti di domenica non gli rispondono al telefono. Negli stessi giorni Gozzini che Torrette lo gestisce da pendolare Milano-Ancona ha così commentato questo suo pendolarismo un po’ strano in una sanità che ha come suo slogan la vicinanza al cittadino: «Quando ci sarà il volo diretto Milano- Ancona, sarà ancora più semplice. Ma già ora si lavora benissimo in treno. Lavoro anche di notte, alle 5 del mattino mi scrivo con l’assessore. Non ci si ferma neanche il sabato e domenica. Non mi pongo il problema delle distanze». Lui non se lo pone, ma l’Assessore? Gli basta il telefono acceso la domenica? E’ questo il suo concetto di dirigenza vicina al cittadino e agli operatori?

*Medico e dirigente sanitario in pensione

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