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“Una perla per Shlomo”,
Alberto Venezia racconta suo padre

OSIMO - Il figlio dell’unico sopravvissuto in Italia al Sonderkommando, la squadra speciale di prigionieri che si occupava del trasporto e della cremazione degli ebrei uccisi nelle camere a gas, ieri ha presenziato alla premiazione della decima edizione del concorso artistico-letterario ideato dal professor Romeo Marconi dell’Iis Laeng Meucci, riservato agli studenti delle seconde e terze degli Istituti comprensivi della provincia di Ancona

Un momento della nuova edizion di “Una perla per Shlomo” con Alberto Venezia,ì ieri sul paco del teatro La Nuova Fenice

 

Per la sua prima testimonianza pubblica ha scelto proprio Osimo «per l’affetto che ci lega al premio Una perla per Shlomo e perché qui ci sentiamo in famiglia». Alberto, l’ultimo figlio di Shlomo Venezia, unico sopravvissuto in Italia al Sonderkommando, la squadra speciale di prigionieri che si occupava del trasporto e della cremazione degli ebrei uccisi nelle camere a gas, ha fatto questo importante passo della sua vita in occasione della premiazione della decima edizione di “Una perla per Shlomo”, il concorso artistico-letterario ideato dal professor Romeo Marconi, riservato agli studenti delle seconde e terze degli Istituti Comprensivi della provincia di Ancona.

L’evento, che si è svolto ieri, martedì 21 marzo, al teatro La Nuova Fenice di Osimo, è stato organizzato dall’Iis Laeng-Meucci e patrocinato dai comuni di Osimo e Castelfidardo, dalla Asso, dalla Comunità ebraica di Ancona con la collaborazione del Museo della Shoah di Roma. Prima della premiazione, è intervenuto il dirigente scolastico, dott. ing. Angelo Frisoli, che ha salutato e ringraziato tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione, tra cui le docenti referenti del progetto, Raffaella De Sanctis, Anna Debellis, Ursula Signorino e Giuseppina Zanna.

Alberto Venezia

L’intervento di Alberto Venezia – ricorda una nota dell’Iis Laeng-Meucci – è stato preceduto dalla lettura di alcune righe tratte dal libro del padre “Sonderkommando Auschwitz”, tradotto in 25 lingue, in cui Shlomo, scomparso nel 2012, confessa che “testimoniare nelle scuole mi procura molte soddisfazioni. Ricevo delle lettere commoventi da persone che sono state toccate da ciò che racconto. Mi dà conforto sapere che non parlo nel vuoto perché testimoniare rappresenta un enorme sacrificio”. Alberto ha raccontato di un papà che «è stato sempre una presenza silenziosa», «una presenza, però, che è sempre con me e mi accompagna». Nei suoi racconti di una famiglia comunque serena, il minore dei figli di Shlomo ha sottolineato che finché non sono stati grandi il padre non ha mai raccontato niente, anche se «quando eravamo bambini papà aveva delle forti emicranie e mamma ci diceva di non fare rumore perché papà aveva sognato i nazisti». «Nel 2000 sono andato ad Auschwitz – ha poi ricordato – e chi non c’è stato non si rende conto. Papà, dopo il primo viaggio della memoria, è tornato completamente sconvolto per quattro giorni, però aveva una luce nuova dentro, era il rapporto con i ragazzi». In conclusione Alberto ha sottolineato che «la nostra mission è non dimenticare e avere una coscienza sociale sempre vigile. L’indifferenza porta a delle conseguenze terribili».

Gli Istituti comprensivi che hanno partecipato al premio sono il “Caio Giulio Cesare” e “Fratelli Trillini” di Osimo; il “Mazzini” e il “Soprani” di Castelfidardo; le opere che hanno presentato sono state esaminate da una giuria composta da Bernardina Marta, Isabella Carloni, Nicola Farina, Marianna De Leoni e Stefano Stefanelli. Sono intervenuti all’evento, presentato dalla docente Stefania Nasuti, l’assessore all’Istruzione del Comune di Osimo, Alex Andreoli, il vice sindaco di Castelfidardo, Romina Calvani e Gianna Prapotnich, per l’Ufficio Scolastico Regionale. Gli intermezzi musicali sono stati eseguiti con competenza ed emozione da Cristian Chiaraluce, Nicoletta Magnaterra del Laeng Meucci e dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Fratelli Trillini”. «Il nostro più sentito ringraziamento – chiude il comunicato – a tutti gli alunni partecipanti ed ai loro insegnanti, alle autorità intervenute, ai componenti della giuria, agli alunni che hanno collaborato agli allestimenti e alla realizzazione della parte tecnica e a Bruno Severini, per le foto».

Di seguito i nomi dei vincitori e le menzioni speciali:

Per la sezione letteraria: 1° Edda Sofia Trombetta (IC Trillini), 2° Teresalba Caputo (IC Mazzini), 3° Benedetta Balducci ed Emma Barabani (IC Soprani); Menzioni: Silvia Marra (IC Caio Giulio Cesare), Carola Cantori (IC Caio Giulio Cesare), 3ª D (IC Mazzini), Noemi Xhakoni (IC Mazzini).

Per la sezione artistica: 1° Agnese Franchi, Melissa Jonusay, Giulia Pierini (IC Mazzini), 2° Ilaria Migliaccio (IC Caio Giulio Cesare), 3° Emma Giulia Cingolani, Matilde Re, Gabriella Perugini, Anna Grilli Cicilioni, Edoardo Carli, Sofia Antonelli (IC Soprani); Menzioni: Rebecca Pompilio e Iris Maria Muzzi (IC Soprani), Giulia Liliana Deponti, – Nicolò Gatto – Michela Prifti, – Costanza Vaccarini – Loreley Bisorca, Valentina Saltarelli (IC Trillini), Emilia Pietroni (IC Trillini), 3 ª C (IC Mazzini)

Per la sezione digitale: 1° 3ª B (IC Mazzini), 2° Lorenzo Cecconi, Nicolas Marinelli, Jonatan Staffolani (IC Caio Giulio Cesare), 3° Mikhael Mazzieri e Lara Coppari (IC Soprani); Menzioni: Ginevra Chiaramello e Maria Giulia Orlandini (IC Caio Giulio Cesare), Manuel Andreoni – Klevis Dashi – Samuele Galassi – Michele Guercio – Diego Iantolo – Edoardo Ottavianelli (IC Mazzini), Silvia Marra (IC Caio Giulio Cesare), Filippo Fagotti – Filippo Lampa – Daniele Gazzellini – Pietro Quercetti (IC Caio Giulio Cesare).

 

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