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Semaforo verde
per il progetto del nuovo parcheggio

JESI - Dopo l'ok della giunta, partiranno la prossima estate i lavlori di realizzazione dell'area pubblica con una ventina di posti auto oltre a punti sosta per motorini e biciclette, all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille

Via Garibaldi (foto d’archivio)

 

A Jesi partiranno prima dell’inizio dell’estate i lavori per la realizzazione del parcheggio pubblici all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille, il cui progetto è stato approvato dalla Giunta nella sua ultima seduta. Un intervento di 138 mila euro che non si limita a creare una semplice area di sosta, ma che punta a riqualificare uno spazio pubblico e metterlo a sistema per migliorare la vivibilità dell’ambiente urbano.

«Rispetto alle previsioni iniziali, infatti, l’intervento prevederà non solo la realizzazione di una ventina di posti auto, oltre a punti sosta per motorini e biciclette, ma anche uno spazio verde che sarà opportunamente attrezzato e la realizzazione di un percorso pedonale in piena sicurezza che, da via dei Mille, raggiungerà gli edifici del lato opposto di viale del Lavoro. In particolare saranno sottoposti a manutenzione straordinaria i marciapiedi lungo via dei Mille e sarà creato un attraversamento pedonale rialzato in Viale del Lavoro che consentirà di raggiungere gli edifici posti sul lato opposto. – fa sapere una nota del comune di Jesi – Di conseguenza sarà un attraversamento utile anche per chi, utilizzando l’ampio parcheggio di Via Massimo D’Antona, deve recarsi a piedi verso Via Garibaldi».

Valeria Melappioni

«Anche in questo caso – sottolinea l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni – l’Amministrazione comunale ha voluto dare una lettura più ampia ad un’opera pubblica, contestualizzandola nel quartiere dove si realizza, vale a dire adottando tutte quelle soluzioni che possano meglio armonizzarla nel contesto in cui è inserita. Cosicché l’intervento acquisisce appieno il significato di riqualificazione urbana, coniugando le esigenze dei residenti e delle attività produttive, tenendo in debita considerazione chi utilizza l’auto, chi si avvale di mezzi più sostenibili e a mobilità lenta e, soprattutto, i pedoni».

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