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“Fiabola”, il Festival del Fantastico
racconta le sfumature dell’arte

FABRIANO - Dal 25 al 28 maggio un ricco calendario di mostre, laboratori, convegni, incontri per parlare di pittura e ceramica, passando per la fotografia e per la letteratura

 

A Fabriano è di scena “Fiabola”, il Festival del Fantastico. L’inaugurazione è in programma dal 25 al 28 maggio. Mostre, laboratori, convegni, incontri: Fiabola è tutto questo e tanto altro ancora. Il Festival del Fantastico sarà un momento per parlare di favole, fiabe e mondo fantasy attraverso le arti, attraverso le parole e attraverso le persone. Sarà anche un momento per allenare l’immaginazione, per coltivare il sogno di un futuro migliore, di una comunità migliore. La scelta di Fabriano per un evento del genere non è casuale. La città della carta è il foglio immacolato sul quale disegnare un nuovo modo di pensare gli spazi urbani, l’arte e le relazioni sociali. E’ la base per il disegno di una comunità che, sebbene viva in un’area periferica, si sta votando al bello, il tutto con un respiro internazionale. «Per questo motivo il Festival abbraccerà tutte le arti, dalla pittura alla ceramica, passando per la fotografia e, ovviamente, per la letteratura. La città, la sua storia, la sua bellezza saranno protagonisti del festival tanto quanto le parole, abbracciando i laboratori per le scuole e le conferenze per fare il punto su temi di attualità quali la condizione della donna» si legge in una nota del comune di Fabriano.

Ad accompagnare gli eventi, lo stretto sodalizio con il territorio: hanno aderito le associazioni del posto, le istituzioni, le scuole e le singole persone appassionate di cultura. «La Città di Fabriano con grande soddisfazione accoglie questa prima edizione di Fiabola organizzata, ideata e promossa da Clelia Conti e Mirella Morelli – sottolinea nel comunicato il sindaco Daniela Ghergo – E’ un’ esperienza nuova per la nostra città e proprio per questo è molto entusiasmante e coinvolgente. Tre giorni, dal 25 al 28 maggio, in cui si potrà dare spazio all’immaginazione, alla fantasia e alla creatività con un programma molto ricco e interessante che ci permetterà di immergerci in un mondo fantastico, non solo riservato ai bambini come siamo abituati a pensare, ma anche per noi adulti. Le tantissime iniziative in programma ci permetteranno di avere stimoli per poter incentivare la creatività e l’immaginazione, due elementi che spesso nel mondo in cui viviamo sono messi da parte ma sono essenziali per una crescita culturale anche per quanto riguarda l’innovazione e le prospettive future; dobbiamo aprire le nostre menti al mondo del fantastico e dell’immaginazione perché questo ci consentirà anche di pensare e di realizzare un mondo migliore.Ringrazio le organizzatrici per questa iniziativa meritevole, siamo molto orgogliosi di poterla tenere a battesimo».

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«Il Festival può rappresentare un momento di ripresa sociale e di incontro tra culture, generazioni ed arti diverse – aggiunge l’assessore alla Bellezza Maura Nataloni – non solo quindi un evento letterario e artistico, ma anche di accoglienza sociale e di trasversalità tra le generazioni unendo le fiabe e le favole pensate per gli adulti a quelle per bambini, presentando i nuovi autori emergenti senza tralasciare la riscoperta dei testi tradizionali. Un genere di letteratura che lascia spazio alla fantasia oggi è ancor più necessario sia per l’infanzia, fase in cui si forma la personalità, ma anche per la categoria adulta perché può contrastare il vuoto che l’eccesso di tecnologia induce». Anche l’assessore all’Attrattività Andrea Giombi è convinto che «questo festival ci permette di immaginare. L’immaginazione come l’utopia è una linea all’orizzonte che avvicinandosi si allontana e ci permette di crescere inseguendo questa linea immaginaria. Così scriveva Galeano e credo sia il senso bellissimo di questo evento».

«Abbiamo deciso di usare il mondo del fantastico come una grande lente per leggere meglio il mondo in cui viviamo. E’ uno strumento così versatile che permette sia ai bambini che agli adulti di capire ciò che ci avviene intorno, di rinsaldare il senso di comunità attraverso la promozione del bello, dell’arte. Abbiamo anche scelto di non essere settoriali, ma di unire tutto quello che compone la vita di una persona, anche ciò che sembra inizialmente staccato – spiegano le due coordinatrici, Clelia Conti e Mirella Morelli – Così è nato un festival che va dalla cucina alle scuole, dalla pittura alla fotografia, dalle strade della città a dentro le case, che mette fuori quello che normalmente è dentro. In una frase: è un festival che mette in comunicazione tutto un territorio».

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