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«Senza Reddito di cittadinanza
i poveri ‘occupabili’ saranno lasciati soli»

OSIMO – La vice sindaco Paola Andreoni ricorda che dei 50 nuclei familiari in carico ai Servizi sociali e percettori di Rdc, circa 10 senza requisiti saranno esclusi dalle nuove misure, altri 100 nuclei familiari sono in carico al Centro per l’Impiego. «Stiamo monitorando con particolare attenzione l'evolversi degli eventi per non lasciare indietro nessuno. Ho l'impressione che il governo abbia abbandonato i deboli»

Paola Andreoni, vice sindaco di Osimo

 

Con la legge di bilancio 197/2022 e il successivo decreto legge 48/2023 il Reddito di cittadinanza è stato spacchettato in assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro. Oltre alla famiglie con componenti disabili, minori o persone over 60, coloro che sono in carico o saranno presi in carico dai Servizi sociali entro il 30 giugno 2023 continueranno a percepire il beneficio del Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. La legge di bilancio 197/2022 ha previsto che dal 1 gennaio 2023 il Reddito di cittadinanza è riconosciuto nel limite massimo di 7 mensilità. Continueranno a percepirlo fino al 31 dicembre 2023 le famiglie povere in cui vi siano soggetti disabili, minori, o persone over 60. uccessivamente il decreto legge 48/2023 ha ampliato i mesi del beneficio del Rdc a coloro che non possedendo i requisiti sopra citati sono in carico o saranno presi in carico dai servizi sociali entro il 30 giugno 2023. A partire dal 1 gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’assegno di inclusione che ammonta ad un massimo di 500 euro mensili (a cui si aggiunge 280 euro per affitto) per 18 mesi rinnovabili, dopo un mese di sospensione, per altri 12 mesi.

«Per Osimo in base ai dati attuali ed in continua evoluzione si prevede che dei 50 nuclei familiari in carico ai servizi sociali e che attualmente percepiscono il Rdc, circa 10 rimarranno esclusi da questa misura perché senza requisiti. – mette in evidenza Paola Andreoni, vice sindaco e assessore ai servizi sociali -Altri 100 nuclei familiari che attualmente percepiscono il Rdc sono in carico al centro per l’impiego. La domanda é: quanti di questi, viste le condizioni stringenti, potranno continuare a beneficiare del Rdc e poi dell’assegno di inclusione? Presumibilmente, se privi di requisiti rimarranno esclusi dalla nuova misura. Non abbiamo purtroppo dei dati che ci permettono di effettuare questa valutazione perché ci possono ad esempio essere nuclei con minori.

Cittadini non in carico ai servizi e con Isee inferiore a 6000 euro. Tutti gli altri beneficiari non in carico ai Servizi sociali, anche se poveri, con Isee e reddito familiare inferiore a 6000 euro, sono esclusi perché ritenuti “occupabili”. Per questi a partire dal 1 settembre 2023 è previsto il “Supporto per la formazione e il lavoro” come misura di attivazione al lavoro mediante la partecipazione a progetti di formazione o a Progetti utili alla collettività (Puc)». Il beneficio mensile ammonta a 350 euro per un massimo di 12 mesi. Per coloro invece che hanno un Isee e reddito familiare uguale o maggiore di 6000 euro, il reddito di cittadinanza termina dopo 7 mesi di fruizione e sono esclusi dal supporto per la formazione e il lavoro.

«L’analisi dei provvedimenti assunti dal governo dimostra come i poveri “occupabili” saranno lasciati soli. – fa osservare Andreoni – Il governo ha voluto cercare risparmi per finanziare altre scelte proprio a danno di coloro che fanno fanno più fatica ad andare avanti, come se la mancanza di lavoro fosse una colpa. Sono cittadini che saranno costretti a rivolgersi ai Servizi sociali per essere aiutati. Stiamo monitorando con particolare attenzione l’evolversi degli eventi per non lasciare indietro nessuno. Ho l’impressione che il governo abbia abbandonato i deboli. C’é discrasia fra le situazioni di povertà e gli strumenti messi a disposizione. Le cause di fragilità non hanno trovato corrispondenze nelle misure di contrasto alla povertà. I Servizi sociali comunali avranno maggior carico di lavoro».

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