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L’intelligenza artificiale
per contrastare il crimine:
firmato protocollo Univpm-Scientifica

ANCONA - Il centro interdipartimentale Carmelo aiuterà la polizia nelle analisi di indizi, utilizzando le più innovative scoperte nel campo della misurazione

Da sinistra Massimiliano Olivieri, Cesare Capocasa, Gian Luca Gregori, Milena Martarelli e Aldo Dragoni

di Antonio Bomba

Partnership stipulata. Il nuovo protocollo d’intesa tra Università Politecnica delle Marche e il Gabinetto interregionale della polizia Scientifica Marche Abruzzo è stato presentato questa mattina negli uffici del Rettorato di via Menicucci.

Il progetto ha come obiettivo primario quello di sviluppare forme di collaborazione per lo svolgimento di programmi di ricerca e formazione, rivolto ad una migliore realizzazione dei propri compiti istituzionali. In poche parole quanta più tecnologia potrà essere utilizzata in sede di indagine, quanta più tutela garantista potrà essere riscontrata dall’indagato visto che ogni indizio, prima di diventare prova, verrà esaminato con dovizia di particolari dalle più recenti scoperte in campo di intelligenza artificiale e di tecniche di misurazione.

Ben 4 saranno le linee guida: Il fotosegnalamento 2.0 che prevederà la tridimensionalità delle immagini, la dattiloscopia 2.0 che introdurrà il concetto di significatività dell’impronta digitale, l’analisi dei comportamenti violenti che utilizzerà la visione artificiale associando immagini video e non, e, infine, la mappatura di scenari che permetterà di riprodurre le scene del crimine anche a mesi di distanza evitando nel contempo un inquinamento dell’area stessa.

Da sinistra Enrico Primo Tomassini, Vito Alessandro Spinelli e Paolo Contardo

A fare gli onori di casa il Magnifico Rettore dell’Univpm Gian Luca Gregori: «Non sta a me sottolineare i tanti risultati ottenuti dalla questura di Ancona negli ultimi anni. I quali la collocano tra le migliori, ai vertici nazionali». Lo stesso Gregori ha poi spiegato come un simile tipo di ricerca «Sia impossibile farla coinvolgendo un solo dipartimento o seguendo una logica verticale. Assume pertanto importanza la logica l’interdipartimentale. La stessa che ci ha permesso di istituire nuovi corsi. E senza il relativo centro Carmelo oggi non saremmo qua». Infine la considerazione che «L’importanza delle relazioni tra persone ha portato questi risultati e altri ne porterà. Inoltre, quando si fa ricerca, la cosa più importante è la curiosità. Quella che non ti fa accontentare mai e ti permette di andare avanti».

«I protocolli – ha spiegato il questore di Ancona Cesare Capocasa – sono fondamentali in tutti i contesti per prevenire e contrastare la criminalità che a sua volta utilizza le più raffinate tecnologie all’avanguardia. Ormai – mette le cose in chiaro il Questore – il tempo dei pizzini è bello e che finito. La criminalità a tutti i livelli utilizza piattaforme criptate. Pertanto anche noi dobbiamo evolverci e adattarci».

Ha poi preso parola Massimiliano Olivieri, vice questore e dirigente della Scientifica per Marche e Abruzzo: «Ringrazio il Rettore e il Questore che sin da subito hanno creduto in questo progetto che oggi è realtà. Senza dimenticare il centro Carmelo. Si uniscono – prosegue Olivieri – esperienze, studi e ricerche per essere sempre avanti nel combattere la criminalità.

Enrico Primo Tomassini, padre del Centro Carmelo ha ricordato come: «Sin dal giorno della laurea mi sono dedicato alle tecniche di misura applicate alla realtà. Era il 1972. Risultati raggiunti? Penso ad esempio al campo forestale, poi alle scienze veterinarie. Adesso questo accordo con la scientifica della Questura. Il che mi fa ben sperare per il futuro. Oggi – conclude Tomassini – sono in pensione, lascio 15 professori associati e non, sparsi in tutto il mondo che possono contribuire e dare una mano sulle tecniche di misurazione».

Tra queste figura Milena Martarelli, attuale direttrice del centro Carmelo e allieva del professor Tomassini: «È stato lei ad insegnarmi questa regola fondamentale: mai fermare la fantasia. Ho quindi cercato di portare l’ingegneria delle misure in tantissimi campi. E il fatto che il Centro riscuota l’interesse della polizia Scientifica è per noi motivo di grande orgoglio. Oltre alla ricerca però – sottolinea in chiusura – vorrei porre l’attenzione anche sulla formazione e la divulgazione delle nostre scoperte».

Massimiliano Olivieri e Cesare Capocasa

Aldo Dragoni, docente di Intelligenza Artificiale all’Univpm ricorda come «Tutto ebbe inizio quando ci chiesero uno strumento più efficace allo stadio, dove sono i tornelli. Li nacque la collaborazione con il ‘Carmelo’ sulla facial recognition. L’Ia, utilizza tecniche avanzatissime di deep learning. Ma non ci fermeremo di certo qui per combattere il crimine. Anche perché – e ci tiene a sottolinearlo – l’avversario ha la stessa tecnologia nostra, ma non deve rispettare le leggi e tantomeno un’etica. La nostra sfida pertanto è anche questa. Operare nel rispetto delle persone».

Paolo Contardo, sovrintendente della polizia Scientifica a Fabriano ha messo in risalto come «Queste nuove tecnologie, vedi la dattiloscopia 2.0, ci permetterà di aumentare la qualità garantista di ogni singola indagine».

Presente al tavolo anche Vito Alessandro Spinelli, commissario capo della clinica Scientifica.

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