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L’occupazione fascista di Ancona,
a 101 anni l’Istituto Gramsci
ne ripercorre le tappe

STORIA protagonista alla Mole Vanvitelliana dove per 2 settimane, attraverso una serie di documenti, si parlerà di come l'adunata del capoluogo di regione fu fondamentale per la costruzione dell’idea di un fascismo primigenio già forte e organizzato, pronto per lo slancio definitivo incarnato dall’idea della marcia su Roma

di Antonio Bomba

Una mostra per non dimenticare e ripercorrere con documenti storici quanto accadde 101 anni fa. Inizierà così domani alle ore 17 e si protrarrà fino all’8 ottobre ‘1922. L’occupazione fascista delle Marche – la presa di Ancona’. Ad ospitare la rassegna organizzata dall’Istituto Gramsci, che vedrà la presenza e gli interventi di decine storici, esperti e autorità politiche e civili, sarà la sala Vanvitelli della Mole di Ancona.

L’iniziativa ha carattere documentale e vuole evidenziare quanto l’adunata marchigiana fu fondamentale per la costruzione dell’idea di un fascismo primigenio già forte e organizzato, pronto per lo slancio definitivo incarnato dall’idea della marcia su Roma. Il progetto, fanno sapere gli organizzatori, si avvale della raccolta e rielaborazione secondo criteri scientifici dei documenti provenienti dall’Archivio Centrale dello Stato, dall’Istituto Luce, dal Fondo Corsini Comune di Ancona, dallo stesso Istituto Gramsci Marche, dall’archivio della Deputazione Storia Patria delle Marche, dall’Emeroteca centrale di Roma e da Rai Teche.

A caratterizzare gli incontri non ci sarà solo il racconto degli eventi: la mostra sarà corredata da numerose iniziative ed appuntamenti il cui programma è consultabile sul sito e sui social dell’Istituto Gramsci. Inoltre, verrà resa strutturale la memoria storica attraverso la facile fruizione di tutto il materiale inedito raccolto. Infatti, i risultati della ricerca, una volta rielaborati, verranno messi a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, siano essi cittadini, studenti, enti di ricerca pubblici e privati e qualsiasi altra categoria.

Nell’arco delle 2 settimane parteciperanno tra gli altri Daniele Silvetti sindaco di Ancona, Dino Latini presidente del Consiglio regionale delle Marche, Fausto Franceschetti dell’Associazione ex Consiglieri regionali delle Marche, Anna Falcioni Presidente Deputazione di Storia Patria per le Marche, Tamara Ferretti Segreteria Nazionale Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Anpi, Claudia Mazzucchelli Segretaria regionale Uil – Unione Italiana del Lavoro e Gianluca Quacquarini Presidente Anppia Marche.

L’Istituto Gramsci con il presente progetto, la cui mostra itinerante ha toccato tutti i luoghi vittime della violenza fascista, intende raccontare con rigore scientifico e storiografico, senza vizi di forma, le vicende storiche che concorsero all’avvicendamento del fascismo marchigiano, colmando così un vuoto narrativo che dà adito spesso a visioni distorte e parziali della vicenda. In questo modo si intende restituire alla comunità, nel centenario dell’evento, la memoria storica di un momento drammatico che cambiò per sempre le sorti della nostra regione.

La sortita marchigiana, ricorda l’Istituto Gramsci, fu annunciata dallo stesso Mussolini in un articolo su ‘Il Popolo d’Italia’, con il programmatico incipit ‘Attraverso le Marche occuperemo la Romagna’. Dopo la battaglia di Tolentino del 15 luglio 1922 i fascisti si diressero a San Severino Marche, Camerino e poi a Jesi, Ancona e Fossombrone. In particolare, nell’ultima località, conclude, si registrarono ancora violenti scontri.

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