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Scuola e sport in lutto:
addio a Roberta Evangelista
«Una vita dedicata ai ragazzi»

ANCONA - La tragedia questa mattina quando i colleghi dell'istituto 'Donatello' non l'hanno vista arrivare. La professoressa, 57 anni, è stata trovata priva di vita nella sua abitazione a Camerano. Grande il supporto che ha sempre dato in qualsiasi disciplina sportiva: dal rugby alla pallamano. Pioniera del flag football, il dirigente dei Dolphins, Paolo Belvederesi: «Perdiamo molto più di un'amica, perdiamo una sorella. Il suo mantra era fare attività fisica piuttosto che stare davanti al computer o davanti ai giochi»

Roberta Evangelista

E’ un lutto che scuote il mondo dello sport e della scuola quello che questa mattina ha visto la perdita della professoressa di educazione fisica dell’istituto ‘Donatello’, Roberta Evangelista.
Originaria di Mestre, 57 anni, è stata trovata priva di vita nella sua abitazione a Camerano.
L’allarme al 112 è stato lanciato dal personale docente intorno alle 8.30, non vedendola venire a scuola.
Sempre puntualissima e responsabile, quell’assenza non trovava alcuna spiegazione e il fatto che non rispondesse al telefono, ha fatto temere solo il peggio.
Nell’abitazione sono accorsi i vigili del fuoco, carabinieri e ambulanze del 118. La donna non rispondeva al campanello e per questo si è deciso di accedere all’appartamento forzando la porta. Poco dopo, la tragica scoperta. Roberta Evangelista è stata trovata priva di vita in casa, deceduta per cause naturali.
La terribile notizia si è diffusa in poco tempo.

Roberta Evangelista

Roberta Evangelista era una persona stimatissima, amata e conosciutissima non solo come professoressa ma anche per il suo ruolo nel mondo sportivo anconetano, per la sua preziosa collaborazione con i Dolphins Ancona e il Cus, ma non solo.
«Proprio domani – dice commosso e incredulo il dirigente dei Dolphins, Paolo Belvederesi – avremmo avuto con lei, organizzato da lei, un torneo di flag football e sarebbe venuta alla festa del nostro quarantennale. Proprio questa mattina – prosegue -, le ho mandato un messaggio alle 6.15 con la posizione satellitare dicendole “Mi raccomando. Con questa puoi venire anche all’ultimo minuto”. Un messaggio scherzoso – dice con la voce rotta dalla commozione -, perché lei era estremamente puntuale. Una perdita grossissima come amica, perché era una persona eccezionale, una donna di sport che aveva sposato il nostro progetto dopo che ci aveva conosciuto e aveva visto come lavoriamo. Ma non per questo – prosegue – non lo faceva anche con altri sport».

Roberta Evangelista con Andrea Lucchetta, campione del mondo di pallavolo e uno dei più grandi giocatori di sempre

Roberta, infatti «lavorava molto con Il Cus, con il rugby, con la pallavolo, la pallamano e tutti gli sport – aggiunge Belvederesi -. Il suo mantra era fare attività fisica piuttosto che stare davanti al computer o davanti ai giochi. Quindi – continua – offriva ai suoi ragazzi… tutto. Conosceva il flag prima ancora che lo conoscesse il comitato olimpico. Ne aveva riconosciuta la capacità di essere aggregazione e integrazione: “Questo è lo sport ideale per far giocare tutti insieme. Viene superato il discrimine uomo-donna”, sosteneva».
Roberta «era stata testata anche come allenatrice – ricorda -. Un anno abbiamo fatto il programma con le Donatello dove abbiamo segnato due squadre al campionato: una, ‘Dolphins Ancona’; e un’altra ‘Donatello Dolphins Ancona’. Veniva alle cene, alle feste… era sempre presente alle occasioni conviviali. Sempre con entusiasmo e grandi sorrisi. Mai una parola fuori posto, era stimata dai ragazzi, dai genitori, dalle famiglie, da tutti. Una persona eccezionale. E’ come se avessimo perso non un’amica – sottolinea -, ma una sorella».
Di lei si ricorda poi come fosse una persona decisa. «Era pratica. Quando c’era da risolvere un problema – rimarca -, si sporcava le mani. La prosopopea, i formalismi, il ‘mandare una mail’: “Sì, poi mandiamo la mail. Adesso intanto vediamo come organizzare questa cosa”. Questo, per far capire come fosse decisa nel dover realizzare qualcosa, qualsiasi cosa».

Roberta Evangelista

Se riteneva che un progetto era buono per i ragazzi, lo portava avanti «Non aveva figli, ma ne aveva tanti perché erano tanti i ragazzi che seguiva e che amava. Non la si potrà mai dimenticare».
Roberta Evangelista lascia dunque un vuoto immenso tra quanti la conoscevano e la stimavano, non solo tra i colleghi, ma tra i tantissimi giovani ai quali si è dedicata.

Redazione CA

Roberta Evangelista

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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