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“Le Marche in un bicchiere”,
l’atlante del vino e dell’olio
ambasciatori del turismo regionale

OSIMO - Presentata questa mattina nella sede Amap la guida 2024 di Ais Marche, l'associazione dei sommelier, giunta alla 16esima edizione. Un catalogo che seleziona anche spumanti, passiti e vini da tartufo di 256 cantine che hanno aderito al progetto con una sezione dedicata a 55 oli monovarietali. Domani pomeriggio ad Ancona l'evento ufficiale con la premiazione delle aziende insignite del 'Picchio' nell’aula magna di Agraria all'Univpm

Un momento dell’anteprima di presentazione per la stampa e gli esperti della guida ‘Le Marche in un bicchiere’. Da sin. Michele Bernetti, Stefano Isidori , Marco Rotoni e Giorgio Savini, in piedi Andrea Bordoni

 

Al test hanno partecipato 1.104 vini marchigiani, rimessi al giudizio di 42 degustatori anonimi all’interno di un panel, 627 sono stati selezionati e descritti da 14 redattori che hanno tirato le fila delle singole commissioni di degustazioni, raccolto le informazioni sulle 256 aziende vitivinicole e cantine aderenti al progetto, e raccontato i marchi nelle schede di analisi sensoriale. Una sezione è stata anche dedicata ad un florilegio di 55 oli monovarietali. Sono questi i numeri della 16esima edizione della guida “Le Marche nel bicchiere” a cura ed edita da Ais Marche, l’associazione dei sommelier, in collaborazione quest’anno con Amap, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, il Consorzio Tutela dei Vini Piceni, e il sostegno della Regione Marche. Un vademecum bilingue che, nella nuova veste grafica, illustra un ampio panorama della produzione enologica marchigiana, con pagine dedicate agli spumanti e ai vini passiti, ma anche a quelli da tartufo e agli oli.

Il volume tascabile di 540 pagine è stato presentato oggi nell’anteprima stampa e per gli specialisti di settore ad Osimo nella nuova sede dell’Amap, l’Agenzia regionale per l’innovazione del settore agroalimentare e della pesca, che si è trasformata in questi mesi anche nella base logistica per gli assaggiatori. L’evento ufficiale di presentazione de “Le Marche nel bicchiere” è invece in programma per domani, sabato 2 dicembre, a partire dalle 17 nell’aula magna di Agraria, al Polo Monte Dago di Univpm ad Ancona. Qui saranno premiati con il simbolo del ‘Picchio’ 62 vini d’eccellenza mentre altri 12 saranno insigniti del premio ‘Salvadanaio’ per aver dimostrato di aver un rapporto valore/ prezzo piuttosto elevato.

«Mi dispiace per quelli che non sono arrivati a ottenere l’eccellenza ma posso garantire che nonostante le difficoltà della stagione 2023 il livello dei vini marchigiani è sempre ottimo e anzi sta aumentando. Per questo abbiamo dovuto alzato l’asticella per andare a selezionare quelli da premiare – ha sottolineato nel corso dell’incontro il presidente dell’Ais Marche Stefano Isidori – Fin dalla prima edizione la nostra guida ha sempre avuto l’obiettivo di essere un atlante tascabile per gli appassionati e per chi visita le Marche. Il cerchio sull’enoturismo si potrebbe chiudere anche inserendo pagine sui luoghi storici della nostra regione in questa guida. Le Marche sono una terra magica che le sapienti mani dell’uomo sono riuscite a coltivare con maestria e dedizione per donarci le eccellenze che raccontiamo in queste pagine – ha aggiunto –, riempite dall’impegno certosino e attento dei nostri degustatori, supervisionati da Fabio Valentini e dallo scrupoloso lavoro di Marica Spuria e Bruno Paialunga, curatori delle nostre guide. A loro il mio ringraziamento così come alla Regione Marche, al Cvp e all’Imt, così come ad Amap, un lavoro di squadra che ha reso merito alla ricchezza e alla diversità dei nostri calici e della nostra regione».

A fare gli onori di casa è stato il presidente Amap, Marco Rotoni che ha tenuto a battesimo l’edizione 2024 del catalogo, insieme, tra gli altri, al direttore dell’agenzia, Andrea Bordoni in veste di moderatore degli interventi, al vice presidente del Cda, Renato Frontini e al consigliere Alberto Maria Alessandrini Passarini seduti in platea. Stamattina si è trattato di un primo “assaggio”, anche con buffet e degustazione sul campo, tra addetti ai lavori degli argomenti e delle schede redatte all’interno del corposo volume che, per stessa definizione dell’Associazione Italiana Sommelier, rappresenta la bussola per orientarsi nella vasta produzione enologica regionale. «Abbiamo deciso di partecipare a questo progetto, nato da una intuizione geniale e che nel tempo ha saputo promuovere le Marche. Per farlo crescere dovremmo aggiungere un sezione che racconti davvero il genius loci di questi vini e di questi prodotti – ha spiegato il presidente Rotoni – Questi vini, ambasciatori delle nostre qualità e tipicità, possono aiutare a far conoscere i nostri borghi. Con la guida abbiamo declinato le Marche al plurale in un oggetto al singolare, un bicchiere, e su questa strada tanti soggetti si sono aggregati. Se c’è una legge sul vino e sull’enoturismo significa che questo comparto economico può essere davvero considerato ambasciatore delle Marche, un modo per entrare nella nostra regione ma anche per fare uscire i nostri produttori, la nostra cultura. Insomma un bel biglietto da visita, dove Amap c’è e ci sarà, come alfiere della Regione Marche sullo scacchiere degli investimenti. Ora dovremo essere bravi ad amplificare la nostra strategia in uno scenario dove le Marche sono emergenti».

Da sin. Renato Frontini e Alberto Maria Alessandrini Passarini, questa mattina  nella sede Amap di via Edison a Osimo

Un passaggio ritenuto importante anche da Michele Bernetti, presidente Imt che ha evidenziato come «la guida svolge anche funzione di catalogo per le nostre aziende. Ci vuole tanta organizzazione tecnica e capacità organizzativa per selezionate 627 vini di 256 cantine. Con 550 aziende associate per 16 denominazioni di origine, di cui 4 Docg, il nostro Istituto  Imt è una realtà unica in Italia nel suo genere – ha ricordato Bernetti –, oggi il consorzio rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e la maggioranza delle esportazioni di vino marchigiane. Infine, con oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino e Fermo incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale Ed è anche riuscita l’integrazione con cibo, il tartufo e l’olio. Idea del catalogo è importante anche per noi produttori e per il consorzio che fa da anello di congiunzione con i produttori. Su un prodotto di qualità come questo possono ancora nascere tanti spunti di collaborazione»

da sin. Andrea Bordoni e Barbara Alfei

Sul punto ha concordato anche Giorgio Savini, presidente del Consorzio Tutela Vini Piceni. «I numeri del Consorzio di Tutela Vini Piceni parlano chiaro: l’82,3% della produzione delle aziende facenti parte del Consorzio è di tipo biologico, – ha evidenziato Savini – la nostra è una realtà fatta di 58 aziende, per un totale di 600 viticoltori isca coinvolti e che può vantare 1 vino Docg, ovvero l’Offida, nelle tipologie Pecorino, Passerina e Rosso e 3 vini Doc, Rosso Piceno, anche nella tipologia Superiore, Falerio, anche nella tipologia Pecorino, e Terre di Offida. Dietro questa guida ci sono almeno 256 produttori e tutti i loro collaboratori che si mettono in gioco non tanto per prendere come premio il ‘Picchio’ ma per fare un tipo di vino e per metterlo sul mercato. – ha  fatto osservare il presidente del Consorzio Tutela Vini Piceni – La guida Ais ci esterna questo lavoro. portandoci in edicola perché magari noi pensiamo solo e molto alla nostra vigna. Ci abbiamo sempre creduto in questo lavoro anche quando  ‘Le Marche in un bicchiere’ era solo un libricino nelle prime edizioni. Il mondo del vino delle Marche sta cercando la sua collocazione, come succede per tutte le altre regioni italiane, ma noi ce la possiamo giocare forse un po’ meglio. Quest’anno è stato una bella esperienza di vita, certo. La Natura ci ha insegnato che è lei a dettare legge».

E’ stata un’annata difficile per i produttori quella del 2023, non ha nascosto Savini. «Ieri le aziende hanno presentato la denuncia di produzione e la prossima pubblicazione ufficiale del ministero quantificherà il calo reale che le stime ufficiose attestano al -25% o -27%». Se c’è stata penalizzazione sulla quantità «la qualità però è stata ottima sopratutto per il vino bianco e guardiamo alla prossima annata con positività ed ottimismo. Malgrado questo, negli anni migliori le Marche producono  un milione di ettolitri di vino. Una chance che possiamo giocarci con vari strumenti, anche con questa guida. Alla fiere altri produttori di vino assaggeranno i nostri e faranno il confronto» ha concluso.

Dal 2015 la guida è diventata anche una preziosa vetrina per i produttori di oli monovarietali, così definiti per la loro forte identità legata al fenotipo e all’ambiente di coltivazione, che li rendono irripetibili. «i migliori vini delle Marche vanno a braccetto a tavola con i migliori oli.- ha tenuto a precisare Barbara Alfei, capo panel Amap – Quando parliamo di biodiversita olivicola e di varietà autoctone raccontiamo tutto quello che c’è dietro. Questi oli sono rappresentati da piante e abbiamo potuto esperire anche alcune piante monumentali nelle varie province delle Marche a dimostrazione che l’olio si produce da sempre nella nostra regione e con varietà che ci caratterizzano. Nel medioevo veniva venduto ai commercianti di Venezia o di Firenze a prezzi più alti per il suo colore e il suo sapore. La natura ogni tanto si arrabbia e ci ricorda che dobbiamo rispettare anche l’ulivo. Ogni varietà di olivo – ha sottolineato – parla della zona di cui la pianta è originaria: del clima, del terreno, delle caratteristiche orografiche, ma anche della storia, della cultura e delle tradizioni, in una sola parola parla del territorio. Nel catalogo sono riportati gli oli della campagna precedente per ovvi motivi, perché non riuscivano a mettere quelli del 2023, annata molto sfortunata. I 55 oli inserti sono stati anche valutati dal centro oleochimico di Jesi per gli aceti grassi e polifenoli, tutti parametri riportati nella guida». Come per il vino, in questo caso è stata premiata un’azienda che ha presentato 10 oli monovarietali, tutti di livello altissimo

Nell’illustrare infine le cifre de ‘Le Marche in un bicchiere’, collegata in video conferenza Marica Spuria, uno dei redattori dei contenuti del catalogo, ha poi rammentato che nell’edizione 2024 «hanno aderito 10 aziende in più rispetto all’anno precedente, storiche ma anche nuove. Tra le sezioni molto apprezzata risulta essere quella dei vini da tartufo. Per selezionare i vini abbiamo fatto delle commissioni a livello provinciale, scelto un ristorante, un piatto che è stato degustato in abbinamento con i vini. Quest’anno abbiamo poi inserito una sezione a cura del servizio agro-metereologico dell’Amap nella quale vengono descritte le ultime annate, perché, è risaputo, l’andamento climatico incide sulla produzione». La guida Ais viene distribuita in 7mila copie, 2mila delle quali destinate ai soci, in edicole e librerie di Marche e Abruzzo ma è anche reperibile sul sito web dell’Ais Marche. «La definirei l’espressione di ogni sommelier e di ogni persona che ha partecipato con passione alla sua realizzazione» ha concluso Spuria.

(m.p.c.)

le marche in un bicchiere vino

Il tavolo per le degustazioni

 

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