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Scioperano medici e infermieri:
a rischio tutti i servizi

ANCONA – La mobilitazione proclamata dal maggiore sindacato degli ospedalieri, l’Anaao Assomed, e dalla Cimo-Fesmed cui hanno aderito gli infermieri del Nursing Up, coinvolgerà per tutta la giornata il 50% dei sindacalizzati ma saranno in ogni caso garantite le prestazioni d'urgenza negli ospedali. Oggi il corteo a Roma

Daniele Fumelli

 

E’ iniziato alla mezzanotte di ieri e proseguirà per 24 ore per tutta la giornata di oggi, 5 dicembre, lo sciopero proclamato dal maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao Assomed, e dalla Cimo-Fesmed, a cui hanno aderito anche gli infermieri del Nursing Up. Coinvolgerà il 50% dei sindacalizzati. Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza ma restano a rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50mila).

«Scioperiamo perché occorre dare un segnale forte di tutela della sanità pubblica – spiega in  una nota Daniele Fumelli, segretario regionale di Anaao Assomed Marche il cui pulmann è partito da Ancona per raggiungere Roma e partecipare alla manifestazione- A rischio – ricorda il segretario di Anaao Assomed Marche – il presente e futuro di un comparto che da troppo tempo chiede Assunzioni di personale, Detassazione di una parte della retribuzione, Risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, Depenalizzazione dell’atto medico, Cancellazione dei tagli alle pensioni».

Lo sciopero è aperto a medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi e infermieri in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le Aziende ed Enti del Ssn, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure a dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il Ssn ma anche ai medici specializzandi assunti con il cosiddetto Decreto Calabria così come il personale medico universitario che svolge attività assistenziale presso una Azienda Ospedaliera Universitaria.« I cittadini – conclude Fumelli – devono capire che non scioperiamo per chiedere dei privilegi ma solo per tutelare dei diritti, quelli di chi chiede salute e di chi vorrebbe essere messo nelle condizioni di poterla garantire».

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