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Il barista si rifiuta di dargli da bere,
ubriaco con due amici lancia
bottiglie nel locale e lo ferisce

ANCONA - Il parapiglia è scoppiato ieri sera in un pubblico esercizio di via Piave. I tre sono stati poi rintracciati in piazza Cavour e denunciati per ubriachezza molesta dai poliziotti che hanno deferito all'autorità giudiziaria uno dei ventenni anche per oltraggio a pubblico ufficiale e per i reati di lesioni personali, minacce e insolvenza fraudolenta. Il questore ha emesso il Dacur per la durata di un anno

Una Volante della polizia (Archivio)

 

Intorno alle ore 20.30 della serata di ieri i poliziotti di Ancona sono intervenuti in un bar nei pressi di via Piave dove era stata segnalata un’aggressione ai danni di un uomo che lavorava all’interno del locale. Quando gli operatori sono giunti sul posto l’aggressore non era più presente ma il dipendente del locale ha riferito loro che, poco prima, tre ragazzi, dopo aver consumato bevande alcoliche, chiedevano altre consumazioni ma l’uomo, nel timore che i tre non saldassero il conto, domandava loro prima di pagare le precedenti bevute per poi servirgli quanto richiesto. A tale richiesta i tre davano in escandescenza, lanciando a terra e contro gli arredamenti del locale alcune bottiglie di vetro presenti sul tavolo. Il dipendente raccontava inoltre di essere stato colpito alla mano da una bottiglia e, pertanto, è stato richiesto sul posto l’intervento del personale del 118 per prestare le cure del caso.

I poliziotti hanno subito iniziato le ricerche dei tre soggetti che, poco dopo, venivano rintracciati in piazza Cavour in evidente stato di alterazione psico fisica dovuto all’abuso di sostanze alcoliche. Identificati, i tre, di origine peruviana e di circa 20 anni, venivano denunciati per ubriachezza molesta. In particolare uno dei tre, iniziava ad alterarsi e ad inveire con frasi oltraggiose nei confronti dei poliziotti. Condotto in Questura veniva denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale ed indagato per i reati di lesioni personali, minacce e insolvenza fraudolenta (articoli 582, 612 e 641 c.p.). Nei confronti del giovane il questore Capocasaa ha emesso nei confronti del soggetto la misura del Dacur per la durata di un anno.

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