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«Acquaroli, Leonardi e Ciccioli
al convegno anti-abortista:
è una vergogna»

ANCONA - I consiglieri regionali del Pd attaccano sulla partecipazione del Governatore e di altri esponenti di FdI all'evento del 5 aprile organizzato da ProVita & Famiglia all’Accademia di Babele: «Incontro moderato da Roberto Festa che 3 anni fa indirizzò un carico di 1450 pannolini alla consigliera Manuela Bora, “uno per ogni bambino abortito nel 2019»

Il gruppo consiliare regionale del Pd

 

E’ già bufera politica sul convegno anti-abortista  annunciato ad Ancona da Clara Ferranti, referente per le Marche di ProVita & Famiglia, che vuole «riconoscere pari dignità a ogni essere umano, a prescindere dall’età e dalle dimensioni». L’evento si intitolerà “In principio era Persona. La comunicazione materno-fetale fondativa dell’essere umano” e si terrà nel capoluogo dorico venerdì  5 aprile alle 17,30 all’Accademia di Babele, alla presenza di autorità, esperti di settore e con l’intervento per i saluti istituzionali del governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, della senatrice Elena Leonardi e del consigliere regionale Carlo Ciccioli. Ai consiglieri regionali d’opposizione del Pd non è sfuggita la partecipazione all’evento, ritenuta del tutto inopportuna, del presidente della giunta regionale e degli esponenti di FdI, anche se non in veste di relatori.

Il governatore Francesco Acquaroli

Il convegno rappresenta una tappa della campagna si sensibilizzazione avviata dall’associazione anti-abortista «sull’umanità del concepito nelle Marche che ha riscosso un grande successo: affissioni sono state fatte a Pesaro e a Montegiorgio, mentre un camion vela ha girato per le principali città, muovendo le coscienze, proclamando la verità su ogni essere umano che ha diritto di nascere e di vivere la sua vita, senza discriminazioni ingiuste riguardo alla sua età e alle sue dimensioni. La prima culla di ogni uomo non può diventare il luogo del suo massacro e la sua tomba» racconta la stessa Ferranti che oltre ad essere il referente regionale di Provita e Famiglia Onlus, è anche membro della Consulta per la famiglia della Regione Marche e referente per le Marche del Comitato No194.

La locandina del convegno organizzato da Provita e Famiglia ad Ancona

Prese di posizioni che hanno scatenato la reazione del gruppo consiliare regionale del Partito Democratico che torna a lanciare il suo grido d’allarme. «Nelle Marche continua l’attacco della destra al diritto all’interruzione volontaria di gravidanza: dalle mancate risorse in sanità, al depotenziamento dei consultori pubblici, all’auscultazione del battito del feto. – si legge in un comunicato ufficiale – Un continuo martellante lavoro di propaganda tanto a livello culturale quanto a livello legislativo. Siamo molto preoccupati che rappresentanti istituzionali presenzino ad iniziative antiabortiste che puntano a limitare sempre di più alle donne il diritto alla libera scelta e all’ autodeterminazione».

Il Gruppo consiliare regionale del Pd Marche trova pertanto «vergognoso e irrispettoso della dignità del Consiglio regionale che il presidente Acquaroli, la senatrice Leonardi e il consigliere Ciccioli partecipino il prossimo 5 aprile ad un evento antiabortista moderato dal dott. Roberto Festa, presidente del Centro Aiuto alla Vita “L’ascolto” di Loreto. – prosegue la nota – Lo stesso Roberto Festa che 3 anni fa indirizzò un carico di 1450 pannolini alla consigliera del Partito Democratico Manuela Bora, “uno per ogni bambino abortito nel 2019”. Vogliamo ricordare che in quel gesto intimidatorio tenutosi nel piazzale “Emanuela Loi” di Palazzo Leopardi venne coinvolto anche il figlio di 8 anni e una ragazzina minorenne. Venne letto un testo nel quale si affermava che “chi difende l’aborto ha le mani sporche di sangue”. Sono queste le posizioni che difende il dott. Festa ed evidentemente anche gli esponenti marchigiani di Fratelli d’Italia: che fossero antiabortisti convinti lo sapevamo già, ma che condividessero azioni e modalità violente come quelle messe in atto nel Gennaio 2021 è una novità molto triste. Un’ulteriore riprova di come questa Giunta regionale e questo Governo siano nemici della legge n. 194/78 e dei diritti delle donne» chiudono i dem.

 

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