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Terapia anti-rigetto, il software
elaborato dall’Aoum ottimizza la gestione
della più grave complicanza del trapianto

ANCONA – L’applicazione è stata presentata durante il 50esimo Congresso Ebmt a Glasgow. E’ il risultato dello studio del team del prof. Olivieri, direttore della Sod Clinica Ematologica dell’ospedale di Torrette, e consente di calcolare automaticamente i parametri di rischio del paziente che sviluppa la Gvhd (malattia del trapianto contro l'ospite)

Il prof Olivieri mentre relazione al congresso di Glasgow

 

L’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche è diventata un punto di riferimento internazionale per l’applicazione di un software dedicato all’ottimizzazione della gestione della più grave complicanza del trapianto, conosciuta come ‘la malattia del trapianto contro l’ospite’ (Gvhd). Durante il 50esimo Congresso della Società Europea di Trapianto di Midollo osseo e di terapia cellulare (Ebmt), il prof. Olivieri, direttore della Sod Clinica Ematologica dell’Aoum ha presentato i risultati di uno studio nazionale Gitmo (Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo) coordinato dalla sua stessa equipe ed al quale hanno partecipato 23 Centri Trapianto Italiani.

«Si tratta di uno studio che ha visto, per la prima volta a livello internazionale, l’applicazione di un software dedicato alla ottimizzazione della gestione della più grave complicanza del trapianto, la malattia del trapianto contro l’ospite (Gvhd Graft Versus host disease), che rimane la principale causa di morte nel trapiantato di midollo.- fa sapere una nota dell’Azienda ospedaliera universitaria della Marche – Il software, che è stato messo a punto dal team trapiantologico del prof. Olivieri in collaborazione con una software-house di Jesi (Bimind), consente di calcolare automaticamente i parametri di rischio del paziente trapiantato che sviluppa la Gvhd e la sua risposta ai diversi trattamenti, fornendo preziose indicazioni non solo per la gestione clinica, ma anche per lo sviluppo di nuovi farmaci in questo ambito».

La Gvhd è causata da un attacco incontrollato delle cellule immunitarie del donatore che, oltre a combattere la leucemia (questo aspetto positivo viene definito come Graft versus Leukemia), possono danneggiare gli organi del paziente trapiantato, mettendolo in pericolo di vita. La terapia di questa complicanza è difficile e spesso richiede l’uso di farmaci sperimentali, la cui efficacia deve essere valutata in maniera scrupolosa ed il software ideato dal team anconetano appare particolarmente efficace, oltre che apprezzato in altri incontri internazionali durante i quali il prof. Olivieri ha contribuito come unico italiano allo sviluppo delle linee guida internazionali per la gestione della Gvhd.

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