Con un voto unanime il Consiglio regionale delle Marche ha approvato un atto di indirizzo per il rilancio produttivo ed occupazionale della carta di Fabriano e in difesa del distretto industriale fabrianese. Il gruppo Fedrigoni ha comunicato nelle scorse settimane l’intenzione di sospendere dal 1° gennaio 2025 l’attività della srl Giano 1264, società controllata che produce carta d’ufficio, con conseguenze sui 195 dipendenti e sui lavoratori dell’indotto. La risoluzione recepisce una mozione presentata in Aula dai capigruppo e dai consiglieri di maggioranza, primo firmatario Marco Ausili (FdI), e le proposte di mozione all’ordine del giorno a firma del Presidente Dino Latini, del gruppo Pd e del Movimento 5 Stelle. Il documento impegna la Giunta regionale a proseguire il confronto e la concertazione sulla vertenza, chiedendo anche alla proprietà “di procrastinare le decisioni e sospendere le procedure di licenziamento in vista degli esiti del tavolo di lavoro con il Governo”, convocato dal Ministero delle imprese e del made in Italy per il prossimo 4 novembre.
Nella risoluzione anche l’impegno di chiedere al Governo e al Mimit di salvaguardare gli stabilimenti fabrianesi, “tramite l’interessamento di nuovi acquirenti, a partire dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, e il coinvolgimento della Banca d’Italia”, e di supportare il tessuto produttivo del comprensorio, già colpito da crisi economiche, industriali ed eventi sismici, attraverso l’intercettazione di ulteriori fondi e risorse, percorsi formativi e misure per sostenere la creazione di nuove imprese.
«La risoluzione approvata all’unanimità dal consiglio regionale va nel verso giusto e dimostra l’attenzione di tutte le forze politiche marchigiane per evitare che la drammatica vertenza che sta investendo le Cartiere Fedrigoni di Fabriano si trasformi in una nuova crisi sociale. Il documento, che sostanzialmente ricalca quello approvato dal Consiglio comunale aperto di Fabriano, accoglie tutte le principali proposte presentate dal gruppo assembleare del Partito Democratico nel corso di queste settimane con l’obiettivo di dare continuità nell’immediato alla produzione nello stabilimento di Fabriano, salvaguardando tutti i 195 posti di lavoro a rischio, compresi le figure somministrate che rappresentano profili professionali imprescindibili per il futuro dell’azienda, ma anche per mettere al riparo i siti di Pioraco e Castelraimondo, che potrebbero nel breve futuro essere interessati da analoghi provvedimenti di chiusura o ridimensionamento». A dirlo sono i consiglieri regionali del Partito Democratico a margine del dibattito svoltosi questa mattina in aula sul futuro delle Cartiere di Fabriano.
«Sicuramente è importante – spiegano i dem – la costituzione di un tavolo nazionale al Ministero del Made in Italy. Sarebbe stato meglio, però, che il governo nazionale si fosse dimostrato più reattivo e tempestivo, convocando le parti prima del 24 ottobre, data dell’incontro a Fabriano tra l’azienda e i sindacati, così da scongiurare il rischio di arrivare all’appuntamento romano con i giochi già fatti. Purtroppo così non è stato e l’incontro che si svolgerà il 4 novembre, rischia di compromettere la richiesta delle organizzazioni sindacali di procrastinare le decisioni assunte dall’azienda per guadagnare tempo utile a creare le condizioni per un’eventuale acquisizione degli stabilimenti da parte di nuovi acquirenti slegati dal mondo della finanza o, come da noi proposto, da parte del Poligrafico dello Stato. Un’ipotesi, quest’ultima, assolutamente credibile e percorribile, considerato che fino al 2002 lo Stato deteneva il 98% delle quote della Cartiere e che nel 2017 aveva avanzato la disponibilità a rilevare lo stabilimento. Non è un caso che anche la giunta, come confermato dall’assessore Aguzzi, si stia allineando a questa posizione, con il presidente Acquaroli che avrebbe già sondato la disponibilità del ministro Urso. Certo è che noi continueremo a batterci per salvare il futuro delle Cartiere di Fabriano, uno dei più prestigiosi simboli del Made in Italy nel mondo e autentico patrimonio della nostra cultura e della nostra identità» conclude il comunicato del Gruppo assembleare del Partito Democratico – Assemblea legislativa delle Marche.
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