Crisi Conerobus, i sindacati
proclamano lo sciopero per il 24 settembre:
«A rischio 460 posti di lavoro»

ANCONA - Aannunciano 4 ore di mobilitazione Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal per le trattative saltate dopo il tentativo di conciliazione in Prefettura. Il presidente del Cda dell'azienda di Tpl, Italo D'Angelo: «Andrà a penalizzare soprattutto utenti e cittadini. Una scelta difficilmente comprensibile anche perché a ridosso delle elezioni regionali». Prc - Pace Salute Lavoro: «La mancanza di certezze non è più ammissibile»

 

E’ sempre più crisi a Conerobus, dopo la convocazione dal prefetto Maurizio Valiante e l’adozione del nuovo orario invernale che prevede altri tagli, i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno proclamato per il 24 settembre uno sciopero di quattro ore che coinvolgerà tutti i lavoratori dell’aziend che gestisce il trasporto pubblico locale non solo ad Ancona ma in molte altre città della nostra provincia. La protesta – annunciano le organizzazioni sindacali «è l’unica risposta possibile dopo il fallimento della conciliazione in Prefettura. La crisi dell’azienda mette a rischio 460 posti di lavoro ma il futuro stesso del trasporto pubblico di Ancona e della provincia» evidenziano i sindacati che parlano di «assenza di un piano industriale, di mancanza di trasparenza sui conti e lo scaricabarile politico tra le istituzioni. Le risorse promesse da Comune e Regione Marche si rivelano insufficienti, mentre i contratti di servizio non tengono conto dell’inflazione e dell’aumento dei costi operativi. – scrivono – Una delle cause strutturali della crisi riguarda la cronica insufficienza di fondi per sostenere il servizio. I contratti sottoscritti tra Regione e Atma, e quello tra Comune di Ancona e Conerobus per i chilometri aggiuntivi, non prevedono adeguamenti automatici al crescere dei costi reali di carburante, manutenzioni e salari. A questo si aggiunge che il Fondo Nazionale Trasporti colloca le Marche all’ultimo posto nella ripartizione delle risorse».

Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal ci sono circa 60 autobus sono fermi nei piazzali in attesa di manutenzioni, assicurazioni e ricambi, con il rischio di compromettere le corse alla riapertura delle scuole il 15 settembre. «Se oggi non si interviene – concludono – domani il rischio è di ritrovarsi senza un vero trasporto pubblico locale, con conseguenze pesantissime per migliaia di persone»

Italo D’Angelo

«La attuale fase critica di Conerobus deriva principalmente dal peso finanziario dei debiti ereditati dalle precedenti gestioni. – commenta in un nota iI presidente del Cda di Conerobus, Italo D’AngeloSe è vero che strutturalmente i fondi a disposizione del Tpl sono insufficienti ( e questa è una vertenza da portare avanti tutti uniti, Azienda e sindacato) è innegabile che esistano margini di efficientamento e di miglioramento: rispetto alla situazione contingente occorre comunque intervenire urgentemente per riportare quanto prima i conti in equilibrio. Il piano industriale è lo strumento di intervento: un insieme di misure organizzative, tecniche economiche e finanziarie per rimettere in equilibrio l’azienda, senza licenziamenti. Il progetto di piano industriale è già stato predisposto – anche con il supporto di esperti esterni- e verrà esaminato in Consiglio di Amministrazione nella seduta di domani».

D’Angelo ricorda inoltre che «come dichiarato nell’incontro dello scorso 4 settembre in Prefettura, la società ha ferma volontà di discutere con i sindacati il piano industriale: era stata anche proposta la data del 10 settembre per illustrarlo. sindacato, pur a fronte delle ripetute sollecitazioni del Prefetto, ha rifiutato il confronto e discussione, proclamando uno sciopero che andrà a penalizzare soprattutto utenti e cittadini. Una scelta difficilmente comprensibile! anche perché a ridosso delle elezioni regionali. la Si può salvare l’azienda solo risanandola, eliminando inefficienze, sprechi e migliorando il servizio offerto (non è solo una questione di km ma soprattutto di qualità). Questo esige uno sforzo da parte di tutti e l’assunzione di posizioni responsabili, senza voler eludere i problemi e le difficoltà» conclude il presidente Italo D’Angelo.

Prc -Pace Salute Lavoro

Sulla crisi Conerobus interviene anche il Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Ancona – Pace Salute Lavoro sostenendo che «la mancanza di certezze non e’ piu ammissibile. L’incontro tenutosi la settimana scorsa tra i vertici dell’ azienda del Tpl di Ancona e provincia, Conerobus, e i lavoratori non ha portato i frutti sperati. – si legge nella nota di Prc – Da tempo l azienda, in crisi economica e in dissesto finanziario, non da delle certezze. Nessun piano industriale ancora stilato, nessuna prospettiva per i lavoratori. Sappiamo bene come questa situazione si ripercuota anche sull’utenza finale. Corse tagliate e meno sicurezza nei bus. I sindacati sono scoraggiati dall’ atteggiamento dell’azienda. Una delle tante richieste delle parti sociali e’ quella di tutelare i salari e di aumentarli al costo dell’inflazione e della vita. Gli autisti fanno un lavoro certo utile ma non abbastanza retribuito. Una mobilità alternativa all auto e’ più che mai necessaria, soprattutto nella città di Ancona, dove il traffico veicolare e’ sempre più asfissiante».

Il Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Ancona – Pace Salute Lavoro chiede pertanto «un impegno concreto della principale azienda di Tpl del nostro territorio, senza lasciare nulla indietro. Non riteniamo più fattibile un simile atteggiamento! Sosteniamo l’eventuale sciopero che i sindacati proclameranno se non vi saranno risposte concrete. E’ da troppo tempo ormai che va avanti questa situazione di incertezza. Siamo con i lavoratori che instacabilmente fanno il loro mestiere tra mille difficoltà e complicazioni. Per un Tpl sempre più a misura di cittadino e più tutele per i lavoratori» conclude il comunicato.

 

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