Maria Freddo festeggia oggi lo straordinario traguardo dei 108 anni, circondata dai suoi affetti e dal personale della Casa di Riposo Fondazione “Padre Benvenuto Bambozzi” di Osimo dove è ospite da 25 anni. Per la cittadina osimana più longeva oggi è un mercoledì da incorniciare tra abbracci del personale ed i membri del CdA della casa di riposo e la visita della sindaca Michela Glorio e della vice sindaca Paola Andreoni che le hanno rivolto affettuosi auguri a nome dell’intera comunità, e di padre Jacques, parroco della chiesa di San Marco. Tra palloncini colorati e torta con candeline spente rigorosamente dalla festeggiata, Maria ha ricordato a tutti il segreto della longevità: mangiare poco e bene.
«La signora Maria è un po’ la capofamiglia della nostra struttura – ha dichiarato il presidente della Fondazione, Diego Gallina Fiorini – una signora simpatica, ancora lucidissima e con la battuta pronta. Risiede qui al Bambozzi da ben 25 anni e insieme a lei ci sono altre 3 ultracentenarie su un totale di 100 ospiti. Per noi è un motivo di orgoglio. Facciamo il possibile affinché gli ospiti qui sentano di essere a casa. Cerchiamo ogni giorno di affiancare alla qualità dell’assistenza socio-sanitaria un clima familiare, accogliente e aperto. Un ringraziamento speciale va a OSS, infermieri e a tutto il personale dipendente che si prende cura dei nostri anziani con la dedizione e l’affetto che si riservano ai propri familiari».
«A Maria, che è la cittadina osimana più longeva, abbiamo rilasciato un attestato di stima e riconoscimento per un traguardo straordinario. E’ stato un onore, per me come sindaca, poterle porgere i più affettuosi auguri in questa giornata così speciale.- ricorda Michela Glorio – La sua lunga vita è un patrimonio di ricordi e saggezza, un secolo di storia, cambiamenti e valori che oggi più che mai abbiamo il dovere di custodire e trasmettere ai giovani. Desidero rivolgere un ringraziamento sincero anche a tutto il personale della casa di riposo Bambozzi, che con professionalità e dedizione le è accanto ogni giorno. Ancora tanti auguri Maria e congratulazioni per questo traguardo da record».
«Maria ha dedicato la sua vita al lavoro e al servizio, incarnando quella forza silenziosa e generosa che appartiene alle generazioni che hanno costruito la nostra comunità.- racconta la vice sindaca Paola Andreoni che stamattina è andata a salutarla – In occasione del suo compleanno le ho donato una rosa rossa accompagnata da un biglietto d’auguri raffigurante l’albero della vita, simbolo di radici profonde e continuità. Quando le ho detto con un sorriso: “Ci vediamo il prossimo anno”, Maria ha risposto con un dolce sorriso, un gesto semplice ma capace di trasmettere tutta la sua forza d’animo. Nel giorno del suo straordinario traguardo, ci uniamo all’affetto di chi la accompagna quotidianamente, riconoscendo negli anziani una risorsa fondamentale: memoria viva, saggezza, senso di appartenenza» sottolinea Paola Andreoni

Maria Freddo con la vice sindaca Paola ANdreoni e il direttore della Casa di riposo Fondazione ‘Bambozzi’ di Osimo, Roberto Mari
Maria Freddo è nata il 3 dicembre 1917 a Assuncion D.Saladill in Argentina, dove il padre Paolo – soprannominato Riccio – era emigrato agli inizi del secolo. La famiglia Freddo fa ritorno in Osimo, poco dopo il termine della 1^ grande guerra, nel 1920. Una famiglia numerosa. Il padre Paolo di professione agricoltore ma anche eccellente falegname ed artigiano – persona a cui la fatica non ha messo mai paura, al ritorno dall’Argentina aveva aperto a Casenuove una piccola attività artigianale, la fabbricazione di seggiole pieghevoli in legno. La madre Geltrude Zagaglia anche lei contadina e impegnata nella gestione della casa con i suoi quattro figli: Giuseppe classe 1912, Pierina del 1914, Tullia Annunziata nata il 28 novembre del 1916, e Maria – la più piccola – classe 1917.
Come la sorte toccata alla maggior parte delle sue coetanee di quel tempo (anni ‘30 ), Maria, dopo una breve frequentazione della scuola dell’obbligo ( con l’acquisizione della V elementare) giovanissima, prende la via del lavoro: quello di perpetua. E per il lavoro ha rinunciato a tutto, anche a costituire una sua famiglia Non si è mai sposata e non ha figli. Nella sua vita ha fatto la “perpetua” prima di don Alfonso Fanesi, storico sacerdote di San Marco e poi di Mons. Primo Principi ( che era anche suo parente ), a Roma in Vaticano. Ma il termine “perpetua” (che rimanda al personaggio manzoniano) è riduttivo, è stata in pratica la tuttofare per più di sessantanni dei sacerdoti che ha seguito.
Un lavoro scelto per vocazione, impegnativo e pesante: erano affidati a “Maria la perpetua” non solo i normali lavori di casa, riassettare, cucinare (pasti semplici con quello che c’era), lavare, ma anche – in particolare a San Marco – la cura della Chiesa, la cura dei paramenti sacri, le preghiere ed i canti in latino. La casa, per Maria, è sempre stata la Chiesa, il luogo della preghiera e dell’accoglienza. Nonostante le difficoltà della vita, ha sempre mantenuto una straordinaria forza d’animo, che le ha permesso di arrivare a questo straordinario traguardo.
Da 25 anni Maria, si diceva, vive alla Fondazione Bambozzi, dove ha superato il secolo di vita insieme ad altre tre ospiti ultracentenarie – Teresa (105), Lina (104) e Rina (101). Con quattro ultracentenarie presenti su un totale di 100 ospiti, la Fondazione Bambozzi è oggi la casa di riposo osimana con il maggior numero di centenari, un primato che ne conferma la qualità della cura e dell’ambiente di vita.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati