È morta Cecilia Zeppa
la miracolata di Loreto:
nel 1960 guarì da una paralisi

MATELICA - Aveva 99 anni, dopo la guarigione si è dedicata ad aiutare i più fragili con l'Unitalsi. Il ricordo: «Grazie per essere stata una grande tra noi»

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Cecilia Zeppa

di Monia Orazi

Il 18 giugno 1960 è la data rimasta per sempre impressa nella vita di Cecilia Zeppa, la miracolata di Loreto che quel giorno guarì dalla paralisi. Da allora ha vissuto ancora a lungo, sino a raggiungere 99 anni. Cecilia si è spenta ieri nella sua Matelica.

Si è spenta a 99 anni la donna che nel 1960 guarì dalla paralisi nella basilica della Santa Casa. Sessant’anni di volontariato al servizio dei più fragili con l’Unitalsi. Con lei se ne va un pezzo di storia di fede del territorio maceratese, una testimonianza vivente di quel miracolo che nel giugno del 1960 fece gridare al prodigio la comunità lauretana e non solo.

cecilia-zeppa-3Cecilia Zeppa era la donna che, paralizzata da una nevralgia devastante del trigemino destro, riuscì a camminare dopo essere entrata nella Santa Casa di Loreto. Aveva 34 anni quando accadde l’impensabile, era madre di tre figli e vedova, con un corpo ormai ridotto all’immobilità dai dolori lancinanti che nemmeno la morfina riusciva più a placare.

L’inverno del 1959 aveva segnato per lei l’epilogo più penoso: dal ricovero all’ospedale di Matelica al trasferimento a Camerino, dove il dolore si fece sentire molto forte, come attestarono le cartelle cliniche. Poi Macerata, dove il primario chirurgo Benigno Baroni dovette arrendersi alla mancata efficacia delle terapie. Cecilia il 18 giugno 1960 chiese all’Unitalsi di accompagnarla a Loreto. Quando giunse nel santuario, era prostrata dal dolore, non muoveva più né mani, né piedi. Fu allora che sentì dei crampi nella testa, come delle scosse elettriche e in quel momento guarì.

La sua guarigione, raccontava sempre, era legata alla conversione di un ferroviere miscredente che sul “treno bianco” l’aveva accompagnata come barelliere. Era convinta di essere stata guarita dalla Madonna per merito del pentimento di quell’uomo che, dopo aver visto il prodigio, corse da un frate a confessare tutti i suoi peccati.

Il suo caso era stato preso in esame dall’Osservatorio Paleani, istituito nel 2012 su volere dell’arcivescovo delegato pontificio monsignor Giovanni Tonucci, un centro analogo al bureau medical di Lourdes che certifica come inspiegabili le guarigioni senza risposta nella medicina. La documentazione medica raccolta all’epoca era ampia e dettagliata.

Cecilia ha vissuto altri 65 anni dopo quel 18 giugno del 1960, portando sempre con sé la testimonianza di quella grazia ricevuta. E quella grazia l’ha restituita con sessant’anni di servizio nell’Unitalsi di Matelica, dedicando la sua vita ritrovata ai più fragili, a chi come lei aveva conosciuto la sofferenza. Una vita da unitalsiana, come l’ha definita la sezione locale dell’associazione nel messaggio di cordoglio: «60 anni di servizio, una vita dedicata al prossimo, ai più fragili, una vita da unitalsiana: questa è Cecilia Zeppa. Dio ti ha chiamato a sé. Non possiamo fare a meno di pensare a quale gioia starai vivendo ora, mentre i nostri cuori piangono; tu che sei stata miracolata a Loreto. Prega per noi da lassù Cecilia. Grazie per essere stata una grande tra noi».

Nel 2016, a 90 anni, era tornata a Loreto ripresa anche dalle telecamere della trasmissione di Rete 4 “I viaggi del cuore”, per ribadire ancora una volta: «Sono stata guarita dalla Madonna».

Lascia i figli Giambattista, Rosanna, Sergio, i nipoti e la sorella Rosina. Il funerale si è tenuto questo pomeriggio nella cappella della Natività della basilica della Santa Casa di Loreto.

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