Si apre un nuovo capitolo per la riapertura dello storico Hotel Roma e Pace di Ancona con l’avvio dell’iter urbanistico per la sua riqualificazione. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale è stato infatti accolta e approvata all’unanimità la richiesta di cambio di categoria di intervento urbanistico e di riclassificazione per una porzione dell’ex albergo che ha chiuso nel 2014 dopo decenni di attività. L’atto, illustrato dall’assessore Angelo Eliantonio, rappresenta l’avvio formale del percorso di recupero di un immobile simbolico per la città e in particolare per il centro urbano. L’edificio, acquistato dopo una lunga trattativa dal noto imprenditore ed armatore anconetano, Alberto Rossi, è composto da tre corpi distinti: il corpo A, storico, affacciato su via Leopardi; il corpo B, costruito tra il 1930 e il 1940, su corso Stamira; e il corpo C, della stessa epoca, su via Don Gioia. Proprio per le minori qualità architettoniche del corpo C rispetto agli altri due, l’aula consiliare ha ritenuta ammissibile una modifica della categoria di intervento prevista dal Piano regolatore.
Il Piano regolatore comunale di Ancona assegna a ogni isolato urbano specifiche categorie di intervento, che vanno dal restauro alla demolizione e ricostruzione. Nel caso del corpo C dell’ex hotel, la categoria viene modificata da “ristrutturazione edilizia con vincolo parziale di facciata” a “ristrutturazione edilizia con vincolo parziale di sedime”, consentendo maggiore flessibilità progettuale pur mantenendo alcuni limiti. «Una buona notizia, perché tra qualche hanno vederemo cambiare il tessuto urbano grazie a interventi privati come questo» ha commentato l’assessore. Eliantonio ha dato particolare rilievo alla modifica dell’articolo 29 bis del Prg, che in precedenza rendeva antieconomico il recupero di molti immobili a causa di contributi straordinari troppo elevati. La revisione di questa norma avrebbe favorito l’acquisto all’asta e la riqualificazione di diversi edifici rimasti inutilizzati per anni.
L’assessore ha inserito l’intervento del Roma e Pace in una visione più ampia di rigenerazione urbana, citando numerosi esempi di immobili di pregio dismessi e strategici da recuperare nel centro città collegandoli a precise scelte politiche e urbanistiche dell’amministrazione comunale. Tra gli esempi dell’azione di rigenerazione urbana fatti da Eliantonio ci sono l’ ex Enel, immobile rimasto per anni senza esito nelle aste e recentemente acquisito, l’ex Fermi acquistato dopo anni di aste deserte ma anche l’ex Lancisi la cui procedura urbanistica che ha suoerato la fase della Vas e sono già iniziati i lavori.
L’assessore ha poi ritenuto come «possibile tra un anno l’inaugurazione all’interno dell’ex Palazzo del Mutilato dell’unico hotel a cinque stelle della città di Ancona. È uno dei casi più rilevanti per importanza economica e simbolica. E questo Consiglio comunale ha votato il permesso di costruire in deroga» ha rimarcato. Ha citato anche l’ex Ipsia di Piazza Cavour, inserito nel Piano Città degli immobili pubblici, con il coinvolgimento di più enti istituzionali e destinato a diventare la nuova Cittadella giudiziaria, configurandosi come intervento di grande rilievo urbano. Non da meno è considerato l’ex Mutilatini a Portonovo, immobile in un contesto ambientale sensibile, per il quale l’amministrazione comunale in prima persona ha scelto di investire risorse regionali, inserendolo in una visione complessiva di rigenerazione della baia di Ancona.
Passando dal privato al pubblico L’assessore Eliantonio nel corso della stessa seduta consiliare ha inoltre risposto a un’interrogazione della consigliera Angelica Lupacchini (FdI), sui locali sfitti comunali di via Stagno, annunciando una ricognizione in corso e la prossima pubblicazione di un bando per la vendita o concessione di otto immobili di proprietà del Comune, con l’obiettivo di riattivare un’area ferma da molti anni. Una concentrazione definita dall’assessore come un «unicum a livello cittadino».
È emersa la necessità di recuperare questi spazi per contrastare il degrado e riattivare il tessuto urbano della zona. L’assessore ha spiegato che il Comune ha avviato una complessa attività di ricognizione del patrimonio, resa difficile da situazioni pregresse di occupazioni senza titolo e da una gestione disordinata degli immobili pubblici. Per ciascun locale di via Astagno sono in fase di predisposizione schede tecniche dettagliate, utili a chiarire stato, disponibilità e condizioni giuridiche degli immobili.
Una volta conclusa la ricognizione, il Comune intende inserirli in un’unica procedura di gara, prevedendo prioritariamente la vendita. Qualora non arrivassero offerte, il bando consentirà anche l’assegnazione in locazione o concessione, così da evitare che restino inutilizzati. L’obiettivo politico dichiarato è la riqualificazione dell’area e il ripopolamento dei locali, auspicabilmente con attività artigianali e di prossimità. Pur riconoscendo le difficoltà del contesto economico, l’amministrazione comunale ritiene che questa procedura possa sbloccare davvero una situazione ferma da molti anni e restituire vitalità a via Astagno.
(Redazione CA)
Stalin lavorò come portiere all’Hotel Roma e Pace di Ancona: storia o leggenda?
Cantiere Verrocchio, ex Mutilatini e nuovo parcheggio di via del Faro: il punto in Commissione
A Palazzo del Mutilato un albergo di lusso: via libera della giunta comunale
Approvati gli indirizzi per la variante puntuale dell’area dell’ex Lancisi
Formalizzata la vendita dell’ex Ipsia: ospiterà la nuova direzione regionale Inail
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati