Un albergo di lusso a Palazzo del Mutilato. Il progetto, rispettoso della partizione originale degli ambienti dello storico edificio di corso Stamira, richiede però in via preliminare una modifica della attuale destinazione d’uso dell’immobile da direzionale (oggi è classificata come ‘Sedi istituzionali/amministrative’) a turistico-ricettivo in deroga alla disciplina urbanistica dell’area del centro di Ancona. L’ultima parola spetterà pertanto al Consiglio comunale. L’istanza è stata presentata al Servizio Edilizia Privata del Comune dalla società Dolcenuvola s.r.l., in veste di promissaria acquirente dell’immobile, e la giunta Silvetti ha espresso parere favorevole «in considerazione della sua qualità di opera di interesse pubblico», si legge nella delibera. Ora la palla passa all’assemblea cittadina che dovrà pronunciarsi sul rilascio del titolo edilizio in deroga per l’edificio negli anni Trenta del secolo scorso, dando così l’ok definitivo della proposta progettuale per l’intervento di restauro e risanamento conservativo dell’immobile, sottoposto ai vincoli della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche che ha già rilasciato il suo placet per la nuova vita.
Le linee guida del restyling di Palazzo del Mutilato in hotel a 5 stelle, a firma dell’architetto Corrado Baldelli, prevedono innovazioni legate principalmente alla individuazione dei servizi igienici per le camere, prevedendo il piano interrato dedicato ad un centro benessere, il piano terra ed il piano primo agli spazi comuni (ingresso, ristorante, sala riunioni e convegni) e i piani superiori dedicati alle camere. Gli apparati decorativi presenti al piano primo, ed in particolare nel salone di rappresentanza, saranno interessati da interventi di restauro. Nel dettaglio l’edificio, già rimaneggiato nella distribuzione in occasione dell’insediamento della giunta regionale, manterrà «una sostanziale conferma dello stato di fatto…Verranno eliminate le aggiunte incongrue eseguite negli anni ‘90 (controsoffitti, impianti e controparti) A livello di distribuzione funzionale si avrà il piano interrato dedicato ad un centro benessere, il piano terra ed il piano primo agli spazi comuni (ingresso ristorante sala riunioni e convegni) i piani superiori dedicati alle camere. Viene in questo modo rispettato quanto prescritto dalla Soprintendenza che richiede che gli ambienti di maggior rappresentatività vengano assicurati alla fruizione pubblica» specifica la relazione tecnica allegata alla delibera di giunta.
Per garantire la conservazione dell’apparato decorativo relativo al salone che dal piano nobile in generale «sarà necessario far correre gli impianti del piano secondo all’estradosso del solaio di interpiano per tale motivo verranno per quanto possibile smontati i pavimenti originali andando ad realizzare uno strato – prosegue la relazione – Che permetta il passaggio degli impianti indispensabili al funzionamento del la nuova destinazione d’uso. I pavimenti verranno montati ed integrati laddove sia impossibile recuperare il materiale originale con graniglie identiche per colore e decoro che verranno realizzate ad hoc. Laddove non si riesca per motivi legati all’adesione delle piastrelle in graniglia a staccarle senza danneggiarle, saranno lasciate sul posto e protette con un elemento di disgiunzione (guaina in polietilene) e gli impianti saranno posti al di sopra. Gli impianti del piano terzo verranno fatti correre a soffitto del piano secondo così da evitare di intervenire sui pavimenti».
Anche gli infissi interni saranno conservati e riutilizzati per quanto attiene quelli del piano primo. «Quelli dei piani superiori risultano di scadente fattura ed in stato di conservazione in alcuni casi pessimo e saranno quindi selezionati e sostituiti laddove risulti impossibile il riutilizzo. – si legge ancora negli elaborati di progetto – Il taglio acustico delle porte delle stanze sarò garantito da una controporta di idonea fattura. Gli infissi esterni originali saranno conservati e restaurati mentre verranno eliminate le controfinestre di pessima fattura di realizzazione recente poste all’esterno dell’originale. Verranno inseriti dei nuovi infissi all’interno degli ambienti al fine di garantire confort termico ed acustico. La centrale impianti sarà collocata al piano interrato con una adeguata griglia di ventilazione. Nel sottotetto verranno inserite le unità esterne dell’impianto di climatizzazione in posizione invisibile dalla strada». La copertura verrà smantellata, ricostituita e coibentata.
(Redazione CA)
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