
L’opera in costruzione
Un’opera attesa da decenni prende finalmente forma.
Questa mattina è stata svelata la facciata principale del nuovo ospedale Inrca (Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani) a Camerano, un segnale tangibile del significativo avanzamento dei lavori. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha condotto un sopralluogo al cantiere, accompagnato dagli assessori regionali all’Edilizia sanitaria Francesco Baldelli e alla Sanità, Filippo Saltamartini.
«Il nuovo Inrca è un’opera fondamentale per la nostra sanità, attesa da tantissimi anni sta arrivando finalmente nella fase finale», ha dichiarato Acquaroli, esprimendo grande soddisfazione per un traguardo che si avvicina. «Oggi è una giornata bella perché abbiamo scoperto la facciata, ma fra qualche mese potremo finalmente entrare; l’ospedale sarà pronto nel 2026». Acquaroli ha sottolineato l’importanza dell’Inrca, un Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) essenziale non solo per la geriatria e la ricerca scientifica a livello regionale, ma anche nazionale, in un contesto di crescente longevità della popolazione.
L’assessore Baldelli ha evidenziato come l’Inrca sia una «infrastruttura strategica non solo per Ancona ma per tutta la regione», destinata a essere uno degli ospedali più moderni d’Italia. La struttura conterà 318 posti letto e ha visto un investimento complessivo salire a 188,4 milioni di euro, inclusi 15 milioni di euro per l’adeguamento della viabilità limitrofa, con l’ampliamento a quattro corsie della Sp 2. «Abbiamo realizzato in cinque anni quei lavori che si attendevano da decenni», ha affermato Baldelli, riferendosi ai progressi nell’edilizia sanitaria marchigiana.
Anche l’assessore Saltamartini ha ribadito la «straordinaria importanza» della nuova sede dell’Inrca, unico istituto di ricerca geriatrico in Italia che potrà sviluppare al meglio la propria attività di ricerca scientifica.
Il nuovo complesso ospedaliero, esteso su circa 61mila mq, è progettato per essere sismicamente isolato, con 279 isolatori e 24 dissipatori per garantire la piena operatività anche in caso di eventi sismici. Le lavorazioni in corso riguardano il completamento di massetti, divisori interni e impianti. L’opera promette di potenziare significativamente i servizi sanitari e la ricerca nelle Marche.
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