Dopo l’incontro con il Comitato Aria Nostra, che ha raccolto oltre 4.200 firme contro l’inceneritore di Tavernelle, Andrea Nobili, avvocato e candidato Avs alle regionali, chiede una moratoria immediata su ogni passaggio operativo, compresa l’esecuzione dell’aggiudicazione, fino all’adozione del Piano Regionale di Coordinamento previsto dalla L. 130/2001 e mai redatto dalla Regione Marche. Andrea Nobili sottolinea il valore del Comitato Aria Nostra. «La loro azione è un esempio concreto di cittadinanza attiva: dati, studi, monitoraggi e competenze messe a disposizione della comunità. Il loro contributo non è solo legittimo, è indispensabile. La politica deve saper ascoltare e integrare queste osservazioni in un processo decisionale trasparente e responsabile» spiega il legale.
«Premesso che non c’è contrarietà all’implementazione di un impianto crematorio (inceneritore) a servizio della comunità cittadina, le perplessità riguardo la scelta dell’ubicazione sono molte – prosegue Andrea Nobili- La Regione Marche è ferma da oltre vent’anni su un obbligo di legge. Altre Regioni, come Campania e Lazio, hanno sospeso gli iter autorizzativi proprio in attesa di dotarsi di strumenti di pianificazione. Qui invece si procede a realizzare un impianto di classe insalubre 1^, assimilato dal Consiglio di Stato a un inceneritore, nel cuore di un quartiere densamente abitato e in piena area Aerca (Area a elevato rischio ambientale) già sottoposta a criticità ambientali riconosciute».
Il candidato Nobili sottolinea quindi le gravi lacune della procedura come «mancata Valutazione di Impatto Ambientale o verifica di assoggettabilità, nonostante il progetto superi le soglie di potenzialità in area ad alta densità abitativa; assenza di indagini ambientali ante-operam nel raggio di 5 km, rendendo impossibile ogni confronto post-operativo; adozione di limiti emissivi mutuati dalla Toscana, in assenza di un Piano regionale della qualità dell’aria; utilizzo di un Prg cimiteriale del 2009 non sottoposto a Vaas, in contrasto con le attuali esigenze di valutazione strategica».
La documentazione Isde (Associazione Medici per l’Ambiente), conferma la preoccupazione scientifica. «L’incenerimento produce emissioni inevitabili di particolato ultrafine, diossine, furani, mercurio e metalli pesanti. Non esistono soglie sicure, e l’effetto cumulativo nel tempo è certo, soprattutto in contesti urbani» evidenzia Nobili. Pur riconoscendo l’aggiudicazione già effettuata dal Comune, Andrea Nobili evidenzia che gli atti possono essere sospesi o revocati in autotutela (art. 21-quinquies L. 241/90) per sopravvenuti motivi di interesse pubblico o per carenza originaria di presupposti pianificatori. «Sorprende la posizione espressa dalla maggioranza in Consiglio regionale che ha rivisto la propria posizione per non entrare in contrapposizione con il Comune di Ancona. – conclude il candidato di Avs – La Regione Marche deve invece assumersi le sue responsabilità: approvare con urgenza il Piano, corredato da una Valutazione Ambientale Strategica e da un confronto aperto con cittadini e comitati. Solo così sarà possibile decidere in modo informato se, dove e come realizzare nuovi impianti, evitando di compromettere la salute e la qualità dell’aria con decisioni assunte nel vuoto normativo. Fino ad allora, nessuna ruspa deve entrare a Tavernelle»
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