Recupero di Villa Colonnelli,
ok al progetto di consolidamento statico
per 900mila euro di fondi frana

Villa Colonnelli

Approvato il Documento di Indirizzo alla Progettazione per un impegno di spesa di 900mila euro finanziati con i fondi frana per un primo recupero di Villa Colonelli a Posatora, quartiere di Ancona colpito nel 1982 da un grande movimento franoso. Il complesso immobiliare, la cui costruzione risale all’epoca napoleonica, è costituito da una villa padronale, da un edificio colonico e da un giardino alberato, ed è stato danneggiato dalla frana Barducci. A seqguito dell’evento calamitoso il comune di Ancona ha dichiarato il complesso inagibile e i manufatti sono rientrati all’interno della perimetrazione dell’area frana, conseguentemente la villa e il convento sono stati abbandonati dai missionari Saveriani che vi risiedevano dal Dopoguerra e la proprietà degli immobili è stata trasferita al Comune nel 1988. In attuazione del programma di demolizioni degli edifici irrecuperabili, l’ente ha eseguito, tra il 1988 e il 1994, la demolizione del corpo di fabbrica realizzato dopo la seconda Guerra mondiale sul retro della villa, della chiesa e del corpo di collegamento con la villa.

Le lesioni provocate dalla frana sulle pareti esterne di Villa Colonnelli

Secondo quanto tramandato dallo storico locale Mario Natalucci, re Vittorio Emanuele II fu ospitato ad Ancona tra il 3 e il 10 ottobre 1860, pochi giorni dopo la conquista della città, avvenuta in seguito alla decisiva battaglia di Castelfidardo. In quell’occasione solenne, il sovrano scelse come propria residenza temporanea proprio questa villetta sul poggio di Posatora, appartata ma strategicamente affacciata sul golfo e sulla città sottostante. L’edificio al tempo apparteneva a Luigi Colonelli, negoziante e fervente patriota già coinvolto nei moti del 1831, figura di rilievo nel contesto politico e civile anconetano dell’epoca.

Il progetto di recupero di questa villa storica, con varie opzioni, è rimasto per anni nei cassetti del Comune. L’Amministrazione Silvetti, l’ha inserito con uno stanziamento di 900mila euro finanziato con Fondi-Frana nello schema del Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2024-2025-2026 e poi in quello aggiornato 2025-2026-2027. Nell’ottica di un ventaglio delle possibili soluzioni da intraprendere, si è proceduto con l’affidamento del servizio tecnico di redazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (Docfap) per il recupero di Villa Colonnelli e per il progetto di fattibilità tecnico – economica dell’intervento

Il professionista incaricato ha analizzato nel Docfap diverse soluzioni alternative. La Soluzione 0 lascia lo scenario allo stato di fatto; la Soluzione 1 prevede opere provvisionali per la messa in sicurezza di Villa Colonnelli e della casa colonica; la Soluzione 2 invece riguarda il miglioramento delle condizioni statiche di Villa Colonnelli. Infine la Soluzione 3 annovera il recupero intero di Villa Colonnelli. «L’alternativa progettuale maggiormente rispondente ai criteri valutati è risultata essere la soluzione 2 con il miglioramento delle condizioni statiche della villa di Posatora relativamente alla quale è stato stimato un importo lavori, comprensivo degli oneri della sicurezza, al netto d’Iva, pari a 610.470 euro e un importo complessivo del Quadro tecnico ed economico pari a 900.000 euro» specifica la delibera di giunta. L’esecutivo ha pertanto ritenuto meritevole di approvazione il Documento di Indirizzo alla Progettazione (Dip) predisposto internamente all’Ufficio Edilizia Pubblica, Sociale e Cimiteriale del Comune, contenente le informazioni necessarie di tipo tecnico propedeutiche all’avvio delle successive fasi di attuazione dell’intervento, per un importo complessivo pari a 900.000 euro.

Villa Colonnelli a Posatora

Ora a seguito dell’approvazione del Dip, dovrà essere predisposto il progetto di fattibilità tecnico – economica che dovrà essere consegnato all’Amministrazione entro e non oltre il prossimo 15 ottobre, corredato di tutti i pareri, nulla osta e autorizzazioni necessari da parte di enti sovraordinati come la Soprintendenza. Otto gli interventi individuati nel documento che vanno dal rifacimento della copertura, al consolidamento delle fondazioni, dei solai di piano e delle murature, fino alla tamponatura delle bucature, al rifacimento del portico lato nord ovest, allo smaltimento delle acque meteoriche e alla messa in sicurezza della casa colonica.

«Qualora circostanze esterne non dipendenti dalla volontà dell’operatore economico interferiscano con il corretto svolgimento della progettazione, o per particolari lungaggini in merito al rilascio dei necessari pareri da parte degli enti sovraordinati, su richiesta dell’operatore economico ed a discrezione del responsabile unico del procedimento potrà essere concessa una proroga. – si legge nella relazione allegata come documento istruttorio alla delibera di giunta – Il Pfte verrà sottoposto ad approvazione da parte della Giunta comunale, a seguito della quale verrà avviata la progettazione esecutiva che si stima possa essere conclusa in 30 giorni. Approvato il progetto esecutivo, previa verifica e validazione, si stima di avviare la procedura di gara per affidamento dei lavori entro dicembre. Per i lavori, allo stato attuale, si ipotizzano 12 mesi di esecuzione a cui seguirà le fasi di collaudo». L’ipotesi è quindi quella di vedere ultimato l’intervento per il 2028, in linea con la candidatura di Ancona a Capitale della Cultura.

(Redazione CA)

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