Cittadinanza onoraria
per tre attiviste iraniane

JESI – Sarà portata in discussione nel Consiglio comunale di martedì dal consigliere Maurizio Bregallini in collaborazione con le associazioni jesine Udi e Casa delle Culture Aps

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Sarà portata all’approvazione del Consiglio comunale di Jesi, martedì prossimo, la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a tre attiviste iraniane arrestate due anni fa e condannate, di cui una a morte, per il loro impegno a favore dei diritti umani e dei diritti delle donne. Si tratta di Pakhshan Azizi, 41 anni, curda, operatrice umanitaria, arrestata con l’accusa di “affiliazione a gruppi impegnati in attività sovversive”, per aver difeso i diritti delle donne e fornito aiuti umanitari; Vrishe Moradi, 40 anni, curda, arrestata con violenza e accusata del reato di “baghi” (ribellione armata), subendo torture, isolamento e privazione di contatti familiari e protagonista di uno sciopero della fame per denunciare le gravi violazioni subite; Sharifeh Mohammadi, 46 anni, sindacalista e attivista per i diritti dei lavoratori, arrestata e condannata a morte senza prove, per il suo impegno nel promuovere i diritti dei lavoratori e delle donne.

La proposta, presentata dal consigliere comunale Maurizio Bregallini e delle associazioni jesine Udi (Unione Donne Italiane) e Casa delle Culture Aps, si inserisce nell’ambito di un’ampia campagna di sensibilizzazione ed attenzione verso queste tre attiviste che rappresentano un esempio concreto di coraggio, dignità e resistenza pacifica di fronte alla violenza istituzionalizzata e che ha già visto diversi Comuni italiani assumere iniziative analoghe, con l’obiettivo di rendere sempre più pressante l’invito di numerose organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, alle autorità iraniane ad annullare le condanne inflitte e a procedere con il rilascio delle tre donne.

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