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Radioterapia su pazienti obesi
e con protesi,
speciale macchinario a Torrette

ANCONA – Si chiama Tac simulatore ed è in grado di fotografare con esattezza i punti d’intervento sul paziente oncologico dove poi andrà ad agire la terapia. Da gennaio è attivo all’ospedale regionale. Novità anche in Psichiatria, rinnovati gli spazi della clinica con percorsi divisi dal Sert

La tac simulatore

 

L’inaugurazione clinica di Psichiatria

 

di Marina Verdenelli

(Foto Giusy Marinelli)

La clinica Psichiatrica sotto nuove vesti per un percorso di cura più mirato per il paziente e un macchinario di ultima generazione, in dotazione al servizio di radioterapia, capace di intervenire anche su pazienti obesi e con protesi metalliche che sino ad oggi non potevano beneficiare degli effetti della radioterapia. L’ospedale di Torrette fa un ulteriore passo in avanti per la cura dei pazienti anche grazie al finanziamento dei privati.

IL MACCHINARIO. Rivoluzionaria la Tac simulatore, in funzione da gennaio nell’azienda Ospedali Riuniti e oggi mostrata nelle sue funzionalità, che può essere utilizzato da pazienti oncologici che devono sottoporsi alla radioterapia. «Il foro più grande – spiega Massimo Cardinali, primario del reparto – permette l’accesso a pazienti il cui peso supera i 200 chilogrammi. Inoltre, uno speciale software, permette di avere delle ottime immagini anche in presenza di protesi metalliche che, fino a prima, ne compromettevano la chiarezza e quindi anche la possibilità di cura». L’acquisto del macchinario è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Cariverona, che ha stanziato 400mila euro (su un totale di 683mila euro, costo della tac simulatore).

Il direttore dell’azienda Ospedali Riuniti Michele Caporossi, il governatore Luca Ceriscioli, il primario di Radiologia Massimo Cardinali, l’imprenditore Giampaolo Giampaoli della Fondazione Cariverona e il rettore Sauro Longhi

L’apparecchiatura è rivolta ai pazienti che devono essere sottoposti al trattamento radioterapico con cui vengono acquisite le immagini indispensabili per l’individuazione del volume bersaglio e gli organi a rischio e per il calcolo della distribuzione di dose da erogare. «Grazie alla generosità di chi ha donato una cifra importante a questo servizio – commenta Luca Ceriscioli, presidente della Regione – offriamo a tutta la comunità marchigiana, una capacita di risposta ancora più puntuale e ampia rispetto ai bisogni di salute dei pazienti». Il macchinario è unico nel panorama regionale. Il dato nazionale parla di sei nuovi casi all’anno di tumori ogni mille abitanti. Stando alle stime ospedaliere, almeno il 50% di questi pazienti avrà necessità di ricorrere ad un trattamento di radioterapia nel percorso terapeutico. Torrette segue una media di 1.500 paziente all’anno.

PSICHIATRIA. La ristrutturazione del reparto della clinica è consistita in una rivalutazione degli spazi per mantenere il collegamento comunque del Sert anche se separato. «Segniamo un traguardo – sottolinea Michele Caporossi, direttore generale dell’azienda Ospedali Riuniti – per quel ‘modello Ancona’ che prevede una collaborazione stretta tra Sert e psichiatria per i pazienti dalla doppia diagnosi, ovvero per il tossicodipendente che spesso ha un esordio patologico di tipo psichiatrico». La clinica ha aggiunto due stanze per la degenza e lo spostamento della guardiola. Una stanza in più per la degenza del Sert. «Ora si sta lavorando anche ad avere più strutture intermedie – evidenzia Bernardo Nardi , primario della clinica di Psichiatria – in grado di accogliere i pazienti che non necessitano più delle cure in ospedale ma che hanno bisogno di continuare le terapie fuori per completare il loro percorso». Attualmente sono 20 i posti letto in clinica che però arrivano fino alla capienza massima di 25 visto l’aumento dell’affluenza. In salita anche le dipendenze. «C’è un aumento di quelle patologiche come la ludopatia – spiega Carlo Ciccioli, direttore del Sert – che necessitano ricoveri in ospedale e, tra i giovanissimi, l’alcol, con abusi importanti». Il direttore del Sert sottolinea anche come l’80% dei pazienti tossicomani e tossicodipendenti sono a doppia diagnosi. «Accanto all’abitudine o alla dipendenza da sostanze – dice Ciccioli – manifestano sintomatologia psichiatrica, spesso preesistente o talvolta successiva all’assunzione delle sostanze stupefacenti ed al conseguente deterioramento mentale legato al prolungato consumo».

Il primario di Psichiatria Bernardo Nardi

 

Massimo Cardinali

 

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