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Medici non obiettori, Busilacchi (Pd):
“Assumiamoli come nel Lazio”

ANCONA - Il capogruppo regionale del Pd presenta la mozione per impegnare la giunta regionale ad assumere personale medico con un concorso pubblico riservato, come sperimentato dal governatore Zingaretti

L’ospedale materno infantile Salesi

 

Medici obiettori, il trend in crescita nelle Marche mette a rischio l’interruzione di gravidanza. Il capogruppo regionale Pd Gianluca Busilacchi proporrà, lunedì, ai consiglieri democrat, di intervenire come ha fatto il governatore del Lazio Zingaretti, assumendo tramite un concorso pubblico riservato ai non obiettori. «Abbiamo appreso con favore la notizia che ci giunge dal Lazio, perché interviene su un tema molto rilevante che riguarda anche le Marche». Così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Gianluca Busilacchi, commenta la decisione della Regione Lazio di indire un concorso pubblico per l’assunzione di due medici non obiettori. «Mi sono occupato di questa questione già diverso tempo fa – riprende il capogruppo – avanzando una proposta analoga. Mi era stato però riferito che la via di concorsi pubblici dedicati ai soli medici non obiettori non era percorribile, per il rischio di andare incontro a limiti costituzionali. La decisione della Regione Lazio potrebbe creare un precedente ed aprire una via. Per questo – aggiunge ancora – sto predisponendo una mozione, da proporre già lunedì prossimo (27 febbraio) al gruppo, per impegnare la giunta regionale delle Marche sulla medesima strada intrapresa dal Lazio, prevedendo la possibilità di bandire concorsi per soli medici non obiettori.  I dati delle Marche riferiti ad alcuni anni fa – illustra Busilacchi –,evidenziano una situazione pesante per quanto riguarda l’applicazione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza. Ed il trend è in peggioramento, con l’aumento del personale medico e paramedico antiabortista. Ritengo che un sistema sanitario pubblico debba garantire i servizi previsti per legge. L’obiezione di coscienza seppur legittima sul piano delle scelte individuali non può impedire lo svolgimento di un servizio pubblico né, tanto meno,
l’esercizio di un diritto delle donne». L’idea di intervenire come ha fatto il Lazio era già stata approvata dal dg dell’azienda Ospedali Riuniti Michele Caporossi (leggi le dichiarazioni di Caporossi) in risposta ai dati che danno il trend dei medici obiettori in crescita nelle Marche (leggi l’articolo) al punto da mettere a rischio il rispetto della legge 194, come denunciato dalla Cgil.

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