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Lacrime e carezze per Michele,
la mamma lo abbraccia
La moglie Anna: “Grazie a tutti”

FILOTTRANO - Strazio dei familiari in via dell'Industria dove Scarponi è stato coperto con un lenzuolo bianco. La madre Flavia Marinelli e la consorte Anna Tommasi sono corse da lui. Il campione era diretto a Pianello, per fare una sorpresa ad un amico che aveva avuto un incidente (Video)
L'amico William Dazzani ricorda Scarponi

Michele Scarponi con la moglie Anna Tommasi

di Marina Verdenelli

(foto Giusy Marinelli)

Alza il lenzuolo bianco e lo prende tra le sue braccia. Con le mani gli stringe il capo con tutte le forze. È arrivata in via dell’Industria Flavia Marinelli, la mamma del ciclista Michele Scarponi, morto questa mattina in un incidente, a Filottrano (leggi l’articolo). Si inginocchia a terra, per stargli vicino e lo accarezza. Con lei c’è anche la moglie del campione, Anna Tommasi. Si siede a fianco del corpo del marito, silenziosa. Lo accarezza anche lei. Fa rumore solo il pianto. Uno strazio senza fine per le due donne che amano lo stesso uomo, prima figlio poi marito. A casa i due gemellini della coppia, Giacomo e Tommaso, 4 anni, sono rimasti con il nonno paterno. Nel pomeriggio la mamma ha detto loro, con l’aiuto di una psicologa, che il papà non c’è più. Lo aspettavano in mattinata, li avrebbe portati a tagliare i capelli. Scarponi doveva pranzare con la famiglia oggi. Era tornato ieri sera dall’ultima gara. Domani sarebbe ripartito per prepararsi al Giro d’Italia. Era partito presto per allenarsi in bici e raggiungere un amico a Pianello Vallesina, Lucio Mazzarini, ciclista anche lui e che aveva avuto un incidente due settimane fa quindi era a casa con il bacino rotto. Voleva fargli una sorpresa. A pochi chilometri da casa però Scarponi è morto. Lungo la strada sono stati posti mazzi di fiori.

I fiori nel punto dell’incidente

 

“Toglietelo dalla strada”, urla la mamma del ciclista. Il corpo deve essere rimosso. Anna resta in silenzio, solo più tardi affiderà ai social il suo messaggio: “Grazie a tutti” scrive, pubblicando una foto di Michele con i figli su Instagram. E’ la risposta alle tante dimostrazioni di vicinanza e cordoglio che si sono moltiplicate in giornata.

I primi amici arrivano sul posto. Assistono impotenti al dolore dei familiari. “Michele è un’istituzione per Filottrano – dice William Dazzani, uno degli amici, ex corridore – i suoi allenamenti li faceva tutti qui. Non c’era verso di fargli cambiare idea. Neve, vento, freddo, non lo fermavano. Tante volte gli avevo detto ma perché non vai in un posto caldo per allenarti. Niente, non si spostava. Sognava di aprire un negozio di bici nella sua Filottrano, in futuro. Avevamo più volte parlato di questo progetto insieme”.

William Dazzani nella sede allesista a Filottrano con tutti i cimeli del campione

Anche William è in via dell’Industria. assiste al dolore senza fine dei familiari. Lì arrivano anche il fratello di Scarponi, Marco, e la sorella, Silvia. “Perseguiva in discesa – aggiunge l’amico – forse gli oleandri, con la loro ombra, hanno impedito al furgone di vederlo”. Scarponi indossava la maglietta della sua squadra, quella azzurra, e i pantaloncini neri.

In via Nazario Sauro, il suocero del suo amico, mesi fa aveva messo a disposizione una stanza per raccogliere foto, magliette e materiale delle vittorie di Scarponi. “Prima queste cose – spiega Dazzani – erano in una stanza del palazzetto dello sport che è rimasto danneggiato per la neve. Spero che ora, a Filottrano, gli verrà riservato uno spazio degno per ricordare così Michele”.

Il locale in via Nazario Sauro che ospita la storia del ciclista

Dove è morto Scarponi

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