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Il lavoro è verde,
a convegno agronomi e forestali

ANCONA - Giovedì a partire dalle 9 nell'aula magna dell'Università si discute delle opportunità occupazionali legate all'ambiente nella giornata organizzata da Univpm e dall'ordine professionale degli agronomi e forestali delle Marche

Il settore forestale e le nuove opportunità occupazionali. Si terrà giovedì 23 a partire dalle 9 all’aula magna dell’Università politecnica delle Marche nel polo di Montedago il convegno “Lavorare nel settore ambientale: opportunità in una società in transizione”. L’iniziativa, co – organizzata dall’Ordine regionale dei dottori agronomi e dottori forestali delle Marche, dal dipartimento di Scienze Agrarie e dei Alimentari e Ambientali dell’Univpm e dalla Regione Marche. Nel corso del convegno verrà presentato e distribuito il volume “Lavorare in bosco nelle Marche. Indirizzi di selvicoltura e cantieristica forestale”, pubblicato con il contributo della stessa Regione Marche.
La partecipazione al convegno vale 6 ore di attività didattica esterna e consente l’attribuzione di crediti
fomativi universitari a studenti e dottorandi che ne possono usufruire.
Ai partecipanti, iscritti agli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali, saranno attribuiti 0,75 crediti formativi professionali validi per il conseguimento di quanto previsto dal regolamento per la formazione professionale continua.
“In una società complessa, globalizzata, multimediale e istantanea come l’attuale – spiegano gli organizzatori –
il tema foreste è spesso marginale e cattura l’attenzione dell’opinione pubblica solo in occasione di eventi eccezionali: soprattutto incendi, tsunami o deforestazione (ad esempio le foreste indonesiane e l’olio di palma). Passano invece inosservati fenomeni come il catastrofico gelicidio in Slovenia nel febbraio del 2014 che non ha causato vittime, ma ha danneggiato circa il 50% dei boschi nazionali (con gravissime conseguenze economiche per un Paese che produce legname da opera), oppure il progressivo abbandono della montagna appenninica e dei suoi boschi. Ancora meno mediatico è il ruolo del tecnico, laureato con specifiche competenze sancite anche dalla legge nazionale. Oggi, fra
cambiamenti climatici e dinamismi istituzionali (Comunità montane che diventano Unioni montane, Province che perdono funzioni, Corpo Forestale che transita nell’Arma dei Carabinieri) è utile puntualizzare il ruolo di questa importante figura professionale ed individuare nuove opportunità occupazionali in ambito regionale e nazionale”. I lavori saranno avviati dai saluti di Sauro Longhi, rettore Università Politecnica delle Marche, Nunzio Isidoro, direttore dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Animali dell’Univpm, Marco Menghini, presidente dell’ordine dei dottori agronomi e forestali, Fabrizio Mari, comandante regionale carabinieri nucleo forestale

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