Chissà cosa direbbe Guido Monina, il sindaco della ricostruzione del terremoto e della frana Barducci, nel vedere la via che gli è stata intitolata con angoli in abbandono e zone interdette ai cittadini, come se ci fosse ancora una emergenza in corso. Sì, perché via Monina, la strada pedonale che collega via Montebello con via Oberdan, una stretta scalinata parallela a via Torrioni e via Ad Alto, proprio alle spalle delle scuole Faiani, non si presenta nelle migliori delle condizioni. Nonostante i lavori siano finiti da anni, restano pezzi di cantiere abbandonati e anfratti in degrado. Una incuria che stona ancora di più se si pensa che a pochi passi lungo via Monina ci sono il giardino e il campo da basket della scuola Faiani.
Zona protetta per il bene degli allievi, al punto da essere recintata, video sorvegliata e chiusa al pubblico con cancelli e inferriate lungo tutto il perimetro. Bene, tranne appunto le parti arrugginite e in abbandono che affiorano in più punti di via Monina. Un cancello completamente corroso nasconde un piccolo anfratto pieno di bottiglie e rifiuti. Il cortile interno tra la scuola Faiani e via Ad Alto è terra di nessuno. I residenti lo hanno segnalato. “Ci mandereste a giocare i vostri figli?” chiedono provocatoriamente. Anche questo è un piccolo pezzo di Capodimonte lasciato a se stesso, come del resto l’intera rupe tra via Cialdini e via XXIX Settembre (vedi il servizio fotografico) che proprio il sindaco Monina aveva contribuito a riqualificare con il piano di ricostruzione.
(E. Ga.)
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