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Assenteista rischia il posto,
il Comune chiede i danni

ANCONA – Risarcimento irrisorio conteggiato da Palazzo del Popolo per il dipendente che usciva dall’ufficio per scommettere sulle partite. Il lavoratore sceglie di affrontare il processo con rito abbreviato

Il tribunale

di Federica Serfilippi

Presunto caso di assenteismo in Comune: il 56enne impiegato negli uffici del Viale delle Vittoria chiede di essere giudicato con il rito abbreviato. Si è aperto questo mattina il procedimento che vede imputato per truffa e violazione della legge Brunetta il dipendente pubblico che nell’autunno 2015 si sarebbe assentato dal posto di lavoro per andare al bar e puntare soldi sulle scommesse sportive (leggi l’articolo). Il Comune, rappresentato in udienza dall’avvocato Gianni Fraticelli, ha deciso di costituirsi parte civile. Di 368, 68 euro la richiesta risarcitoria avanzata davanti al gup Paola Moscaroli. È la somma del presunto danno economico conteggiato dalle ore in cui il 56enne avrebbe giocato la carta delle timbrature facili per usufruire di lunghe pause dal lavoro. Una cifra irrisoria che però potrebbe pesare sul futuro del dipendente, la cui carriera è appesa alla piega che prenderà il processo. Sulla vicenda del presunto assenteismo, infatti, l’Amministrazione ha avviato un’indagine interna. Possibili provvedimenti, come il licenziamento definitivo, la sospensione o un’eventuale multa, verranno applicati quando sarà emessa la sentenza, attesa per il prossimo 22 giugno. Nel frattempo, il dipendente – difeso dall’avvocato Alessandro Scaloni – risulta essere in servizio. Il 56enne ha sempre negato le contestazioni, asserendo di essersi allontanato dalla postazione solamente per alcuni minuti, giusto il tempo di un caffè al bar. I pedinamenti da parte degli investigatori, coordinati nelle indagini dal pm Serena Bizzarri, avrebbero invece mostrato altro.

 

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