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Azienda provinciale dei rifiuti,
i lavoratori Astea raccolgono le firme

OSIMO – I dipendenti del settore ambiente lanciano l’appello per spingere a favore del progetto sponsorizzato dal capoluogo che vede contrari Jesi, Fabriano, liste civiche della provincia e M5S

Battaglia dei rifiuti, l’appello di Cgil, Cisl e Uil viene rilanciato dai lavoratori Astea. Dipendenti preoccupati che nello scontro tra Comuni, alla fine entrino i privati nella gestione dei rifiuti, con il rischio di perdere i posti di lavoro (leggi l’intervento dei sindacati), parte la raccolta firme a sostegno della società unica provinciale dei rifiuti. I ricorsi all’Autorità nazionale anticorruzione avanzati dal sindaco di Fabriano Santarelli e dai consiglieri provinciali del gruppo “Ancona Provincia Civica” Cillo, D’Angelo e Gasparini, le dure critiche del sindaco di Jesi Massimo Bacci, l’assemblea territoriale d’ambito (Ata) rinviata a data da destinarsi perché i revisori dei conti chiedono tempo per approfondire il piano economico della azienda provinciale unica, il piano d’ambito dei rifiuti ancora da approvare, sono questi i tanti dubbi che uno ad uno si stanno addensando sul progetto della società pubblica che dovrebbe gestire i rifiuti della provincia. Dubbi che mettono in crisi il progetto sponsorizzato da Ancona e Osimo, dove le rispettive aziende Multiservizi e Astea, tramite Ecofon, sarebbero protagoniste: dovrebbero gestire l’intera partita in consorzio, rilevando i rami d’azienda che si occupano di smaltimento e raccolta dei rifiuti delle varie società pubbliche dell’Anconetano. Con questa azienda unica sarebbe possibile affidare il servizio “in house”, senza gara, e quindi senza il pericolo di far entrare nel territorio aziende privati. Una fusione che vede apertamente contrari Fabriano e Jesi, tra le città maggiori, ma anche Comuni come Castelfidardo. Il nodo di fondo è semplice: i Comuni “ribelli” temono la nascita di un carrozzone dei rifiuti, che costerà di più ai Comuni minori in termini di tassa rifiuti, con la paura di perdere in qualità ed efficienza di servizio. Ancona invece rivendica un progetto che può generare risparmi che per la città possono arrivare fino 3 milioni di euro all’anno sulla tassa rifiuti grazie alle economie di scala, il tutto mantenendo il controllo pubblico del servizio. La campana dei lavoratori, spinge a favore del progetto dell’azienda unica. I dipendenti Astea hanno iniziato a raccogliere le firme a sostegno della società provinciale dei rifiuti. “In merito all’individuazione di un gestore unico per il servizio dei rifiuti nella provincia di Ancona, i dipendenti del settore ambiente di Astea esprimono con la presente la loro preoccupazione circa la mancanza di chiarezza e certezze nell’affidamento del servizio e nella gestione dello stesso” scrivono i lavoratori. “Leggiamo da giorni sulla stampa locale molte versioni sull’accaduto, assemblea ATA sospesa, ricorsi di alcuni Comuni e personaggi politici (anche osimani), gruppi di lavoratori in stato di agitazione e sigle sindacali che pretendono chiarezza e risposte certe che diano tranquillità ai lavoratori, mantenimento posto di lavoro, sede lavorativa. Il dilatarsi dei tempi e il rischio che salti l’attuale gestione pubblica spianando la strada ai privati è reale. La nostra preoccupazione è per il futuro dei dipendenti, per la storia centenaria di Astea e per la qualità dei servizi erogati ai cittadini mediante gare al ribasso. Con questa sottoscrizione chiediamo il massimo impegno dell’amministrazione comunale, delle rappresentanze sindacali ed enti interessati per far si che l’affidamento vada in porto nei modi e nei tempi stabiliti per il bene della collettività, del servizio e dei lavoratori” concludono i dipendenti spiegando la loro petizione.

(E. Ga.)

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