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Ondata di calore e accessi negli ospedali:
superlavoro per i volontari dell’Anpas

RIVIERA DEL CONERO - Il sistema dell'emergenza sulla costa si regge come d'inverno sulla presenza di un'unica Potes, nonostante l'arrivo di turisti e bagnanti. Nel caso di più urgenze-emergenze concomitanti, come è accaduto ieri, i soccorsi del 118 sono garantiti con grandi sacrifici ma spirito di servizio dai volontari delle Croci di Assistenza

Situazione limite ieri mattina al pronto soccorso di Osimo: le ambulanze in servizio di 118 in arrio dalla costa erano 5, contro le 2 convenzionate dall’Asur. Grazie a tanti militi volontari le urgenze sono state superate

Sale d’attesa piene, anziani disidratati, pazienti con traumi da caduta, malori. I reparti di pronto soccorso dei presidi ospedalieri dell’area vasta 2, come quello di Torrette, sono ai limiti di guardia se non collasso in questi primi giorni torridi di agosto (leggi l’articolo). Un inferno per chi aspetta di essere visitato ma anche per medici, infermieri che affrontano carichi di lavoro insostenibili, e per i militi delle croci di assistenza costretti a stazionare con le ambulanze nei piazzali degli ospedali insieme ai pazienti in barella con tempi di intervento dilatati anche di 2 ore o addirittura a tamponare i servizi di 118 senza una convenzione attivata con l’Asur. L’ondata di calore ha messo a dura prova anche il sistema dell’emergenza sanitaria della città a sud di Ancona, soprattutto nella Rivera del Conero. Il bacino d’utenza dei 100.000 abitanti raddoppia quasi d’estate per l’arrivo a Numana e Sirolo di turisti e bagnanti.

Il triage del Pronto Soccorso dell’ospedale di Osimo

Se si manifestano più urgenze-emergenze concomitanti, i soccorsi del 118 sono garantiti dai volontari dell’Anpas perché l’Asur ritiene che anche d’estate sia sufficiente una sola postazione Potes per le due città della Riviera del Conero. Proprio come d’inverno quando però la popolazione complessiva delle città rivierasche non supera gli 8000 abitanti e la Croce Bianca di Numana insieme alla Croce Azzurra di Sirolo riesce a garantire senza problemi il servizio di 118, con turni alternati di 12 ore. D’estate, insomma, cambia lo scenario ma resta un’unica ambulanza (nella turnazione notte/giorno) impiegata nell’emergenza.  Non vengono stanziati più contributi per il servizio di stallo dei mezzi di soccorso che invece permetterebbe alle associazioni di volontariato di organizzarsi al meglio con personale dedicato. L’azienda sanitaria preferisce insomma pagare a chiamata le ambulanze con i volontari a bordo, volta per volta, costringendo però le singole associazioni ad incastrare i fuori programma tra i servizi sanitari secondari già prenotati e strutturati, e a contare sulla disponibilità ed il buon cuore dei volontari.

Il problema è annoso e va avanti dal 2004 quando sul territorio di Camerano, Numana e Sirolo dal 2004 l’Asur ha convenzionato con il 118 solo due ambulanze (una per Camerano ed una per Numana/Sirolo). Ieri mattina, però, per garantire il servizio e rispondere a una scia di urgenze contestali ce ne sono volute cinque. “Tre in più rispetto a quelle previste, una messa a disposizione dalla Croce Gialla di Camerano oltre a quella in convenzione, un’altra dalla Croce Bianca di Numana, anch’essa oltre a quella in convenzione ed una dalla Croce Azzurra di Sirolo – conferma il presidente della Croce Bianca di Numana, Daniele Agostinelli – Mi sento pertanto di  ringraziare tutti quei volontari che, soprattutto in questi giorni di ferie e vacanze, dedicano il loro tempo al servizio della comunità”.

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